Civitavecchia – Restyling mercato, comitati ambientalisti a voce grossa: scatta la raccolta firme
Ambiente, Cronaca
22 Dicembre 2025
Civitavecchia – Restyling mercato, comitati ambientalisti a voce grossa: scatta la raccolta firme

CIVITAVECCHIA – Continua, e continuerà, a far parlare e discutere il progetto di riqualificazione del mercato di Piazza Regina Margherita. Se gli operatori nelle scorse settimane, non senza difficoltà o lamentale, sono stati fatidicamente spostati a piazza XXIV Maggio con due mesi di ritardo, non si placano polemiche. O gli stessi malumori. In questo caso, stavolta, torna alla luce il problema alberi: un progetto che, come noto, prevede l’abbattimento di diversi alberi secolari. Un concetto che non piace per nulla ai comitati ambientalisti, che tornano alla carica, alla ribalta in questo caso, lanciando una vera e propria petizione. Una raccolta firme per riveder l’intero progetto supportata da una lettera a voce grossa lanciata dai canali social, come quello del gruppo Facebook “Forum ambientalista – Civitavecchia”: “Il restyling di Piazza Regina Margherita, che prevede l’abbattimento degli alberi secolari, non piace a nessuno, eppure i lavori devono andare avanti perché non si possono perdere i soldi del PNRR! Questa è la triste giustificazione sostenuta dalla stessa amministrazione comunale – si legge – che pur ritenendo che il progetto non sia proprio adatto a soddisfare le esigenze di un’area mercatale per cui era stato pensato in origine, ritiene che i lavori debbano andare avanti.Ci dicono che gli alberi, sacrificati per far posto a pensiline e nuove strutture, sono comunque malati e da abbattere perché pericolosi, ma in oltre due anni dalla prima perizia, ( la cui redazione è stata affidata dopo la prima stesura del progetto, a giustificazione degli abbattimenti) nulla è stato fatto metterli in sicurezza. Alla fine a crollare è stato il tendone della vecchia copertura e non gli alberi, perché in questi anni è mancata del tutto un minimo di manutenzione dell’impianto e gli alberi si sono ammalati perché è mancata l’attenzione e la cura necessaria. Il progetto è stato modificato più volte e nonostante la nostra disponibilità a collaborare, lettere, comunicati, incontri con uffici e assessore, non siamo riusciti a fare si che la presenza degli alberi, nell’attuale configurazione, fosse coordinata con la nuova struttura. Con i nostri continui solleciti siamo comunque riusciti a strappare la promessa di una variante al progetto che dovrebbe prevedere la piantumazione di nuovi alberi ai lati della piazza, e sulla quale ci riserviamo di esprimere parere non appena visionati gli atti progettuali. Continuiamo comunque a ribadire che, al di là di ogni variante, il progetto non solo non ci piace, ma che è strutturalmente sbagliato e climaticamente dannoso: la piazza si trasformerà in una assolata isola di calore, tale da danneggiare piuttosto che migliorare la frequentazione del mercato e la qualità di vita dei residenti. Il taglio dei Lecci secolari inoltre, oltre a costituire un importante danno ambientale e un vulnus al patrimoniale arboreo e all’ecosistema cittadino, stravolgendo per sempre la storica piazza Regina Margherita, rappresenta un ulteriore ferita alla memoria storico paesaggistica cittadina. E infatti superfluo ricordare l’importanza degli alberi nei contesti urbani che oltre a costituire una componente estetica, svolgono un ruolo essenziale nell’ecosistema urbano con benefici ambientali, climatici, economici e sanitari scientificamente dimostrati. Peraltro ora che il tendone è stato tolto, gli alberi svettano nella piazza nella loro magnificenza rendendo ancora più evidente quale tragedia costituisca il loro abbattimento. Abbiamo sperato fino all’ultimo in una rimodulazione della progettualità che armonizzasse le pensiline previste agli alberi ivi presenti, possibilmente dopo aver utilizzato i fondi previsti per il taglio, in un idonea cura fitosanitaria degli stessi; spesa che, visto il valore estetico, ambientale ed economico (desumibile dalle schede della perizia) di questi alberi storici, avrebbe rappresentato un vero e proprio investimento per la comunità cittadina e per il mercato stesso valorizzandone l’area e rafforzandone l’identità di mercato storico. Ma evidentemente gli interessi erano altri. Peccato. Ce lo ricorderemo”.