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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Area industriale e compost: scontro Battilocchio-Sel

    di ROMINA MOSCONI

    ALLUMIERE – Oltre cento cittadini e rappresentanti politici ed istituzionali hanno parteciapto alla tavola rotonda che il gruppo collinare di Sel ha promosso lunedì pomeriggio nell’auditorium e «nel quale – hanno spiegato gli organizzatori dell’evento – si e innescato un forte attrito tra il sindaco di Allumiere e diversi intervenuti alla discussione». Nell’assemblea è emersa una serie di proposte da parte di SeL Allumiere e una forte spinta della società civile per l’immediata costituzione di un comitato contro la ‘‘cittadella dei rifiuti’’ ad Allumiere. «Va chiarito che non vogliamo mettere nessun cappello a questa battaglia e che è nostro auspicio fondare un movimento di contrarietà fuori dagli schemi politici per trovare una più ampia adesione e collaborazione alla battaglia mettendo a disposizione tutte le nostre forze – ha spiegato nel suo discorso di apertura il coordinatore di Sel di Allumiere, Emiliano Stefanini – dopo un anno caratterizzato da continue dichiarazioni e smentite sulla scelta di trasformare Allumiere nella ‘‘cittadella dei rifiuti di Roma e provincia’’, abbiamo appreso da “La Repubblica” del 2-marzo dell’accordo stilato tra Alemanno e La Russa: questi di fatto hanno già deciso il nostro futuro introducendo in modo strategico questo progetto all’interno del comprensorio militare “Santa Lucia” noto come campo chimico, scavalcando le volontà di intervento dei cittadini degli Enti Locali e sottoponendo la questione al segreto militare e all’interesse strategico nazionale». Gli esponenti di Sel e tutti gli intervenuti hanno concordato sul fatto che «bisogna fare chiarezza ed assumerci ognuno le nostre responsabilità: se vogliamo stare tutti dalla stessa parte e non vogliamo questa ennesima aggressione, è necessario fare azioni concrete per contrastare la realizzazione della discarica e non limitarsi a dichiarazioni di contrarietà o al massimo mozioni inefficaci tra comuni, provincia e regione come nella vicenda del carbone che tutti sappiamo come è finita». Al termine dell’incontro i punti chiave sottoscritti da tutti sono stati: «L’unico passo concreto da fare per scongiurare questa megadiscarica è cancellare subito la zona industriale del Comune di Allumiere e limitare il mutamento della vocazione agricola in industriale, visti gli appetiti interni e limitrofi che si presentano; impegnarsi con delibera di consiglio a rifiutare sin da oggi ogni tipologia di compenso derivante da questa discarica in modo da eliminare qualsiasi ricatto economico e occupazionale; inviare le dovute osservazioni al piano regionale dei rifiuti (Polverini) anche se scaduti i termini ma efficaci comunque nell’iter partecipativo previsto dalla normativa mediante la modifica sia degli Ato che dei criteri di valutazione per la scelta dei siti idonei; bocciare categoricamente sul nascere l’idea dell’impianto di compostaggio che ovviamente sarebbe una sorta di corpo aggiunto a servizio della discarica e della linea di produzione di cdr». Prima di congedarsi poi gli organizzatori hanno anche spiegato che sta nascendo un comitato spontaneo contro la discarica al di fuori di ogni partito.