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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Gino Ciogli eletto nel Consiglio nazionale di Legautonomie

    di STEFANIA VIGNAROLI

     

    CERVETERI – “Una nomina prestigiosa che mi riempie di soddisfazione e che mi consentirà di rappresentare il nostro comprensorio a livello nazionale”. Queste le prime parole di Gino Ciogli che nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio a Firenze il 22 e 23 gennaio ha partecipato al congresso nazionale di Legautonomie, a cui il sindaco di Cerveteri era stato invitato in qualità di delegato di Legautonomie Lazio. Al termine di un dibattito molto intenso, in cui i comuni hanno ribadito le difficoltà in cui si dibattono tutti gli enti locali, il sindaco Gino Ciogli è stato eletto nel Consiglio nazionale di Legautonomie. “Con l’appuntamento di Firenze – ha detto Ciogli- è stato rilanciato il ruolo strategico dei governi locali ed è stata ribadita la loro la dignità e la loro centralità, dopo essere stati superficialmente ed erroneamente descritti in questi anni come luoghi di sprechi e inefficienze. Le autonomie rimangono il vero baluardo al dilagare della crisi, della disoccupazione e delle nuove povertà. Purtroppo, un insensato Patto di stabilità e la Finanziaria appena approvata impediscono agli enti locali, proprio nella fase acuta della crisi, di realizzare quegli investimenti sul territorio in grado di preservare il tessuto economico e l’occupazione. Alla platea di Firenze, come sindaco di Cerveteri ma consapevole anche di parlare a nome degli altri comuni del nostro comprensorio, ho ribadito come gli enti locali in crescita demografica, fattore a cui corrisponde una analoga crescita nella domanda di servizi, non ricevono adeguate risorse economiche dallo Stato. Addirittura quelle erogate per Cerveteri sono ancora ferme alle cifre destinate ad una popolazione di 10 mila abitanti, mentre oggi la nostra città conta oltre 36 mila abitanti. Ho anche ricordato che i nuovi nati sono molto numerosi, ma che Cerveteri non ha un solo asilo nido, e non lo può istituire a causa del blocco delle assunzioni. Così come non può assumere altri agenti di polizia locale, che sono solo 14 e debbono coprire un territorio di 139 kmq. Dall’interno del Consiglio nazionale di Legautonomie mi batterò per i diritti del nostro comprensorio che attende risposte esaurienti da parte dello Stato”.