logo
    Politica
    2 Novembre 2011
    Il furbetto dell'Aula Pucci

    di GIAMPIERO ROMITI

     A TUTTO CEMENTO – Variante 29 okay ed un milione di metri cubi di cemento sono lì che “si fanno reggere”: muoiono dalla voglia di scatenarsi e di soffocare una città, Civitavecchia, che già respira con l’ausilio della bombola d’ossigeno. Sì, siamo, governati da gente responsabile alla quale non finiremo mai di esprimere la nostra gratitudine. Gente che ha una sola colpa da farsi perdonare. Quella di non aver ancora capito di dover pubblicizzare il nostro territorio con maggiore incisività. Forza amministratori, cominciate a gridare ai quattro venti che l’inquinamento non è un optional e che prendere, ad esempio, una boccata d’aria a Largo Plebiscito accorcia la vita grazie a tutto quel “bendiddio” che ci regalano i fumi delle centrali e dei tubi di scappamento delle auto. Sottolineate che la crescita dei tumori è impressionante e che non sono da meno le leucemie, i guai alle vie respiratorie, alla tiroide, agli occhi e le allergie di ogni specie. Fate sapere al mondo intero che da anni il nostro mare non è balneabile e che nessuno si preoccupa di porre fine ad una situazione così incresciosa Sugli arenili, che lo straordinariamente creativo assessore Mauro Nunzi ha in mente di trasformare in tanti piccoli paradisi caraibici, campeggiano cartelloni che ordinano il divieto assoluto di immergersi nella fogna a cielo aperto che sappiamo e non è forse questa la prova provata che Seychelles e compagnia bella ci fanno un baffo? E, tanto per (s)gradire, volete o no declamare le virtù della mastodontica centrale a carbone e di non resistere al richiamo al richiamo di un salutare inceneritore? E adesso che avete aperto il semaforo verde all’invasione di edifici di ogni tipo, carissimi amministratori potete alzare in alto i calci e brindare alla definitiva distruzione di Civitavecchia. Cin cin.

    CASE DOLCI CASE – Ha gioito il Marchese del Pincio per l’esito (scontatissimo) della votazione sulla variante 29 e spinto da comprensibile euforia ha regalato ai giornalisti la seguente frase: “Con questo dispositivo vogliamo ricostruire un patrimonio cittadino comunale di case per non abbienti. E poi i soldi per edificare li mettono i privati, non il Comune”. I non abbienti, quindi, comincino a mettersi in fila per non perdere la ghiottissima chance di ricevere un’abitazione a prezzi stracciati. E non diano retta ai soliti disfattisti secondo i quali da che mondo è mondo nessun palazzinaro s’è mai rivelato così tenero da regalare un appartamento a qualche povero cristo alla ricerca disperata di un tetto. Ah, a proposito di variante 29 non va neppure dimenticata la sortita conclusiva del Marchese: “La città si svilupperà e non possiamo sapere cosa succederà da qui a vent’anni”. Non c’è dubbio che si tratti di una frase demenziale per la sua lampante contraddittorietà, ma può essere interpretata solo in questo modo: chissenefrega se non v’è certezza assoluta di un incremento demografico, conta la megacolata di cemento e requiem per la vivibilità. Che già non c’è e sempre meno ci sarà. Amen.

    SOSTIENE PERELLO – “Ha ragione mia nonna, occorre pensare una cosa al giorno dall’inizio alla fine dell’anno ed è quel che faccio”. “Il porto è fondamentale per la crescita del nostro territorio. L’Autorità Portuale è una sorta di fortino chiuso, sicuramente non consono alle aspettative di sviluppo e occupazione che il territorio richiede. E’ necessario il rilancio del traffico container ed inoltre è fondamentale un percorso turistico e commerciale con Tarquinia”. Ecco, questa è la cura che prescrive il furbetto dell’aula Pucci perché Civitavecchia possa finalmente decollare. Non sarebbe male quel che ha raccontato (ad un quotidiano locale) l’ex sinistrorso passato alla corte moscheriniana, se non fosse che alle domande del giornalista sono seguite delle risposte così fiacche da far venire il sospetto che non sapesse di cosa stesse parlando. Comunque “scripta manent” e allora di sicuro al folgorato dal Marchese del Pincio la meravigliosa nonnina avrà sussurrato: caro nipotino, sforzati di pensare qualcosa di più interessante e non le banalità che ho letto, altrimenti di strada (politica) ne farai pochina. Occorre poi che il Perello chiarisca in maniera inequivocabile il concetto relativo all’Authority-fortino chiuso: ha voluto forse dire che l’Ente di Molo Vespucci continua ad essere una sorta di torre d’avorio dove è consentito il libero accesso solo ed esclusivamente al presidente e ai suoi fidi scudieri? Risposta affermativa? Bene, allora si rivolga al suo attuale “padrone” che ha sempre considerato l’Autorità Portuale una proprietà non privata ma privatissima. Per finire e in riferimento al percorso turistico e commerciale con Tarquinia, vorremmo ricordare al fuoriuscito dagli scranni del centrosinistra che l’idea non è malvagia perché la cittadina della Tuscia non può non rappresentare un’irresistibile attrattiva per i croceristi. Vorremmo però capire perché Perello nel suindicato percorso non abbia inserito pure l’antica città di Pyrgi, il Castello di Santa Severa e la necropoli di Cerveteri la cui importanza (l’Unesco docet) non è sicuramente minore di quella di Tarquinia. Insomma, il nostro territorio vanta luoghi incantevoli e ricchi di storia ed indicarne uno solo (per non venir meno al proprio servilismo…) è singolare oltre che grottesco, vero furbetto dell’Aula Pucci? E’ domenica, basta con Perello e la variante 29 altrimenti ci ammosciamo. E la nostra donna giustamente va su tutte le furie.