CIVITAVECCHIA – «È il momento di essere chiari, di indicare se ci sono o meno le risorse umane ed economiche per andare avanti. Noi ci abbiamo messo finora la vita e la passione, i giovani l’entusiasmo. Il territorio deve dare dimostrazione di quanto crede nel polo universitario: occorre un segnale concreto». È stato chiaro, questa mattina, il pro rettore dell’università della Tuscia quando ha spronato le istituzioni a chiarire, una volta per tutte, quale sarà il futuro del poplo locale. Ha ringraziato la Fondazione Ca.Ri.Civ., che da sempre è in prima linea per garantire la sopravvivenza delle realtà alla quale, anche la Sapienza, ha confermato di tenere. «Ora spetta al territorio – ha aggiunto – noi stiamo decidendo l’offerta formativa del nostro dipartimento, che si amplierà, e la mia intenzione è quella di portare a Civitavecchia i 5 anni di corso. Ma vogliamo prima delle risposte». Si è parlato molto di sedi, nell’ultimo periodo, «ma quelle indicate – ha aggiunto il presidente della Fondazione Ca.Ri.Civ. Vincenzo Cacciaglia – necessitano di almeno 4/5 anni di lavori per la sistemazione. Si può pensare ad una sede provvisaria, di cui noi possiamo farci carico, magari in sinergia con altri enti». “Avevamo creduto nel Villaggio del Fanciullo – ha aggiunto il professor Nascetti – ma è abbandonato”. D’altronde sarebbe un danno enorme perdere questo patrimonio universitario locale che ha portato molti successi, come ad esempio dimostra il laboratorio di oceanologia sperimentale ed ecologia marina, con il professor Marco Marcelli e i suoi ragazzi che ieri hanno mostrato i risultati dello “Sviluppo di tecnologia innovativa per monitoraggio su stazione fissa e integrazione del monitoraggio e degli studi modellistici” agli studenti dei licei classico e scientifico e del Marconi. Al termine è stata premiata anche la foto più bella del concorso “Sopra e sotto il mare”, vinto da “Scorci di mare” di Erica Pilara della VE del Marconi.
Scuola e Università
2 Novembre 2011
«Il territorio deve fornire una risposta decisa»

