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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Multiservizi, il cda punta al raddoppio»

    di ALESSANDRO D’ALESSIO

    SANTA MARINELLA – Una notizia che sta facendo discutere in città, quella relativa alla richiesta di aumento di stipendio da parte del cda della Multiservizi. A denunciare il fatto è stato per primo il consigliere del Pd Carlo Mucciola, il quale ha osservato come «a fronte dei mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato di sette dipendenti addetti alla manutenzione del verde, durante una seduta di luglio, il presidente della ‘‘S.Marinella servizi’’ Bruno Ricci, i consiglieri Paolo Di Giacomantonio e Mauro Bianchi hanno chiesto un cospicuo aumento dei loro emolumenti, che suona quasi come un raddoppio: il presidente ha richiesto 1500 euro mensili e i due consiglieri 1200 a fronte dei 600 che hanno percepito fino ad oggi». «Senza contare – ha aggiunto Mucciola – la richiesta di ben 80 euro di gettone per ogni riunione di cda. Tutto ciò ci sembra abbastanza fuori luogo, dato che le casse comunali, si sa, risultano essere piuttosto dissestate. Il paradosso più grande risulta essere poi legato al fatto che sono stati licenziati 7 dipendenti, in una città che di certo non gode di una pulizia adeguata. Anzi tutt’altro». In effetti, la pulizia della città e delle spiagge ha lasciato non poco a desiderare, soprattutto durante la stagione estiva. Ma non finisce qua. Voci sempre più insistenti parlano di gravi fratture tra i vertici della Multiservizi e l’amministrazione comunale, al punto da paventare le dimissioni del presidente. Per ora, lo stesso vertice della municipalizzata non smentisce la notizia di una richiesta di aumento di stipendio, fino ad oggi non ancora ottemperata dal sindaco, che in qualità di socio unico dell’azienda, è il solo che può decidere in merito. Da Mucciola non mancano comunque stilettate all’amministrazione comunale. «Su Ama – afferma il consigliere di opposizione – hanno dovuto ammettere che avevamo ragione. Ben presto si dovranno ricredere anche sulla gestione della Multiservizi. Sicuramente risponderanno che quando ero presidente ho chiuso il bilancio della società con un passivo di 200mila euro, ma voglio anticiparli: quella passività era semplicemente dovuta ad una fattura che ci era stata contestata, non ad una mala gestione, come purtroppo sta avvenendo ora».

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