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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    «Tutta la cittadinanza è indignata»

    AUGUSTOdi ROMINA MOSCONI

    ALLUMIERE – Una vera e propria rivoluzione è scoppiata ad Allumiere dopo che,oggi, è circolata la notizia apparsa su Repubblica che dava quasi per certa la realizzazione della discarica in collina. La notizia ha presto fatto il tam tam, portando panico e sconforto tra gli allumieraschi che mal digeriscono quella che considerano «una vera e propria imposizione dall’alto». Il sindaco di Allumiere, Augusto Battilocchio, ancora una volta, a nome suo e di tutto il paese ha espresso contrarietà a questa ipotesi. «Questa notizia ‘‘scellerata’’ indigna tutta la cittadinanza che chiede il rispetto di quanto ribadito dal consiglio comunale con atto n. 2 del 6 marzo 2009. In questo nostro territorio martoriato insistono già problematiche serie, come quelle inerenti la contiguità d’area con l’ambito della centrale di Tvn: non è possibile che per costruire una discarica, venga indicato un sito che, a livello comunitario, è una Zps, per la quale fra l’altro la Regione Lazio si sta adoperando per la costituzione di una riserva regionale naturale, comprendente la zona del Faggeto, Cava del Ferro, bosco di Freddara e di Ripa Maiale (proprio in prossimità quest’ultima area finirebbe infatti per ricadere il peso di una discarica che riguarda Roma). Non abbiamo intenzione di cedere su questo punto, perché questo nostro territorio in termine di servitù ha già dato. Abbiamo pagato e stiamo ancora pagando un prezzo altissimo e quindi, soprattutto dopo l’ultimo regalo della riconversione di Tvn, è ora di dire basta a queste servitù che danneggiano l’ambiente e minano la salute». Rabbia è stata poi espressa da tutti i cittadini che si sentono «abbandonati e traditi dal governo che viene a mettere la ‘‘monnezza’’ di Roma ad Allumiere. Siamo un paese bisfrattato e nessuno pensa a noi». Gli allumieraschi stanno poi valutando la possibilità di recarsi sotto il Comune di Roma a protestare. Critiche anche dal consigliere di minoranza Umberto Di Pietrantonio: «Tanto tuonò che piovve. E’ con rabbia mista a paura per i figli di questa terra che apprendo dell’ormai imminente individuazione del sito della nuova discarica di Roma nel nostro Comune. Il silenzio colpevole di chi doveva vigilare su questa evenienza ha in qualche modo agevolato questa decisione, ma oggi è tempo dell’unità e non delle polemiche: dobbiamo tutti fare in modo di trovare unità d’intenti per contrastare un progetto che affossa il nostro territorio ed il nostro futuro. Facciamo sentire la voce di Allumiere e del comprensorio per iniziare la nostra battaglia a salvaguardia della nostra salute e della nostra dignità di uomini liberi». Duro intervento anche del vice presidente dell’Agraria di Allumiere, Antonio Pasquini: «Alla faccia dei cittadini e del territorio. Su questo territorio verrà fatta la più grande discarica, mentre a pochi metri più su ci fanno ‘‘rispettare l’ambiente’’ con l’imposizione della ZPS più grande d’Europa. Discarica, centrale a carbone e Zps possono confinare e coesistere tra loro? Senza contare che sempre sul nostro territorio vengono effettuati sopralluoghi e imposte prescrizioni che ledono i diritti dei cittadini: basti pensare che ci sono voluti 2 anni per avere l’autorizzazione al taglio per un bosco, ma sono bastati dieci secondi per imporre una discarica ed un mega-polo energetico. Era tutto chiaro: viabilità garantita dagli ultimi investimenti sulla ferrovia per Orte ed il completamento dell’autostrada, chiusura di Malagrotta e realizzazione della nuova discarica su un terreno che guardacaso è privo di vincoli ed è fuori ZPS, per completare l’opera la realizzazione della centrale a carbone che domani brucerà i rifiuti, ma a noi cosa resta?» Il territorio su cui si ergerà probabilmente la discarica si trova proprio al confine con il comune di Tarquinia e per questo il primo cittadino etrusco Mauro Mazzola si è espresso così: «Basta, basta, basta – ha inveito il sindaco Mazzola – non possiamo essere sempre noi a pagare. Il sindaco Alemanno è ora che la faccia finita anche perché alla fine occuperemo il comune di Roma».