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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Picchiata dalle amiche perché sapeva di giochi erotici

    CIVITAVECCHIA – Una storia che sembrerebbe tratta dal recente film di Matteo Rovere ‘‘Un gioco da ragazze’’, dove la protagonista viene presa di mira da un gruppo di amiche senza inibizioni, pronte a distruggere psicologicamente le coetanee più ‘‘sfigate’’. Solo che in questo caso il giovane ed idealista professore di italiano non è mai comparso e la piccola Sara (la chiamiamo così, con un nome di fantasia, ndr) ha visto svanire i suoi incubi solo dopo aver raccontato tutto ai genitori. «Mi hanno picchiata nel bagno della scuola – avrebbe spiegato una volta tornata a casa – mi hanno detto che sono una napoletana di merda e che non mi vogliono nella loro scuola». Protagonista della vicenda una ragazzina di quattordici anni, presa a schiaffi da quattro sue coetanee per motivi apparentemente poco chiari. Episodi partiti lo scorso gennaio, che si sarebbero ripetuti per circa un mese, fino a quando i genitori della vittima non hanno riferito l’accaduto ai Carabinieri. Immediate e discrete le indagini, trattandosi di giovanissime già coinvolte in un triste caso di bullismo dai contorni tutt’altro che nitidi. Più volte i militari dell’arma avrebbero fatto visita al preside di un istituto modello della città, stupendo quei ragazzini impegnati ogni giorno nelle lezioni di storia e matematica, che ancora poco sanno di leggi e divise. E’ bastato un attimo agli inquirenti per individuare le autrici del gesto: quattro ragazze di quattordici anni, di buona famiglia che a scuola vanno bene. Così le amiche bulle, in presenza dei genitori, sono state ascoltate in merito all’accaduto, seppure a fornire un’inaspettata chiave di lettura sarebbe stata proprio Sara. Un disagio nel disagio, quando la giovane avrebbe riferito agli investigatori di essere a conoscenza di un giro erotico di ragazzine disponibili ad offrire prestazioni sessuali a ricreazione nei bagni della scuola. Un quadro tutto da chiarire, del quale sarebbe a conoscenza il Tribunale per i Minorenni, come pure i Servizi Sociali. Rimane il fatto che ancora una volta si parla di bullismo e devianze tra ragazzi, in un ambiente in cui si fatica sempre più a trovale degli accenni di normalità.