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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Sgominata banda che reclutava ragazze dalla Romania per avviarle alla prostituzione

    di STEFANIA VIGNAROLI

     

    CERVETERI – I carabinieri delle stazioni di Passoscuro e Torrimpietra, coordinati dalla Compagnia di Civitavecchia, la notte tra domenica e lunedì hanno dato esecuzione a 10 misure cautelari, disarticolando così un’organizzazione, composta da cittadini italiani e stranieri, responsabile di aver reclutato numerose ragazze che avviavano alla prostituzione sulle vie del litorale e nella capitale. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Civitavecchia, su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta da Gianfranco Amendola. I sette soggetti già localizzati nel territorio compreso tra i comuni di Cerveteri e Ladispoli sono: R.M.I., romeno di 29 anni (con precedenti specifici, raggiunto dalla custodia cautelare in carcere); O.I., romeno di 31 anni (attinto dalla misura dell’obbligo di presentazione alla pg); V.I.F. romeno, di 35 anni (attinto dalla misura dell’obbligo di presentazione alla pg): ritenuti responsabili in concorso tra loro, dei reati di agevolazione e sfruttamento della prostituzione nei confronti di due giovani ragazze. Nella rete dei militari anche B.S., italiano di 40 anni, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e sfruttamento della prostituzione attraverso la minaccia, tutti nei confronti della propria compagna convivente (attinto da custodia cautelare in carcere); A.A., romena di 21 anni, ritenuta responsabile dei reati di sfruttamento della prostituzione nei confronti di due giovani ragazze (attinta dalla misura dell’obbligo di presentazione alla pg); D.B.C., italiano di 67 anni e L.C.T., italiano di 62 anni, ritenuti responsabili in concorso tra loro, dei reati di agevolazione e sfruttamento della prostituzione (raggiunti dalla misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari). Le indagini, coordinate e dirette dal sostituto procuratore di Civitavecchia, Margherita Pinto, hanno accertato che, almeno dal mese di maggio 2009, l’organizzazione reclutava ragazze dalla Romania per avviarle alla prostituzione. Una volta giunte in Italia le ragazze ricevevano supporto logistico e protezione, nonché direttive circa l’espletamento dell’attività di meretricio e la zona sulla quale esercitarlo. All’interno dell’organizzazione è emerso il concorso di tutti i soggetti nell’attività delittuosa, ma ad uno in particolare appare riconosciuto il ruolo di capo, promotore ed organizzatore del lavoro di tutti gli altri, ai quali forniva indicazioni sui luoghi, sulle modalità di gestione delle ragazze, nonché sul comportamento da tenere con gli estranei al gruppo. Grazie all’opera di uno degli indagati, che aveva svolto l’attività di buttafuori presso alcuni night della zona, l’organizzazione è riuscita ad entrare in contatto con due circoli privati di proprietà di due italiani, pure raggiunti da misura cautelare, dove le stesse ragazze venivano impiegate dopo aver terminato il lavoro sulla strada o in caso di cattive condizioni meteo. Lo stesso, poi, era il soggetto al quale il sodalizio criminale affidava il compito di risolvere questioni problematiche che potevano sorgere sulla strada. Un indagato è stato raggiunto dalla misura cautelare anche per reati commessi in ambito familiare; lo stesso ha sfruttato la sua amicizia con il capo dell’organizzazione, al quale si è rivolto per avviare alla prostituzione la propria compagna convivente, avvalendosi della sua opera ed evidentemente della sua struttura. Sostanzialmente le ragazze venivano reclutate in Romania, accolte in Italia dove veniva fornito loro tutto il supporto logistico necessario per vivere a Ladispoli e per esercitare il meretricio nella capitale, il pomeriggio in zona Laurentina e la sera in zona Aurelia, e la notte presso i due night club individuati. L’organizzazione si occupava inoltre anche di accompagnare materialmente le ragazze sul posto e di fornire loro assistenza nel caso in cui si fossero verificate problematiche. Fra gli indagati c’è anche una giovane prostituta che, sebbene esercitasse il meretricio ‘‘in proprio’’, a questa si rivolgevano per avere la disponibilità di ragazze da impiegare in occasioni particolari. L’indagine rientra nel quadro di una serie di iniziative investigative che il Gruppo carabinieri di Ostia porta avanti da alcuni mesi, con il fine di contrastare il fenomeno relativo al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione sul litorale della provincia di Roma, da Ostia a Civitavecchia.