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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tarquinia, sequestrati beni per 15 milioni

    TARQUINIA – Gran lavoro per i militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) e del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia. Dalle prime ore della mattinata gli uomini delle Fiamme gialle hanno infatti proceduto al sequestro di un ingente patrimonio riconducibile ad un imprenditore di origine sarda, residente in una villa nelle campagne di Tarquinia. Tra i beni sottoposti a sequestro, a seguito delle indagini svolte dai militari del S.C.I.C.O. e del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, figurano 13 immobili, alcuni dei quali situati in note località turistiche e a Roma, cinque autovetture, due società commerciali e numerose quote societarie. Le Fiamme gialle, a seguito anche di una indagine espletata in precedenza e grazie ad approfonditi accertamenti patrimoniali, avrebbero ricostruito l’intero patrimonio consistente in beni per oltre 15 milioni di euro intestati a prestanome, ma di fatto riconducibili all’imprenditore, la cui fedina penale annovera precedenti per associazione di stampo mafioso, stupefacenti, armi, furto e falso. Secondo l’accusa, il 64enne avrebbe accumulato tale patrimonio illecitamente. Gli inquirenti parlano di «accertata pericolosità sociale del soggetto» e di «profilo patrimoniale del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati». Proprio questi aspetti hanno indotto l’autorità giudiziaria a disporre il sequestro non solo dei beni direttamente intestati all’imprenditore, ma anche di quelli appartenenti a familiari e a prestanome, a loro volta pressoché nullatenenti per il fisco. Per tutta la giornata di ieri gli uomini delle fiamme gialle sono stati impegnati nelle operazioni di sequestro. Per le operazioni, secondo quanto si è potuto apprendere, sono stati impegnati diversi elicotteri del Roan. L’imprenditore in questione, secondo quanto appreso, risiede nel comune etrusco con la famiglia, una compagna e tre figli, ma svolgerebbe la gran parte degli affari imprenditoriali nella capitale. Bocche cucite da parte degli inquirenti. Indagini della Guardia di Finanza sono infatti ancora in corso per risalire all’intera attività dell’imprenditore.