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    Politica
    30 Novembre 2011
    Il lapsus della rinascita

    di GIAMPIERO ROMITI
    Titolano forte i quotidiani locali: «Un piano di recupero per la Frasca». Niente male come notizia. Al tempo stesso è però una chiara condanna al misfatto dei duemila alberi abbattuti perpetrato nella pineta. E, naturalmente, siamo qui (non ci muoviamo neppure sotto tortura) ad aspettare la conclusione dell’inchiesta avviata dalla Procura: semmai venissero appurate delle responsabilità certe, la punizione dovrà essere esemplare. Nel frattempo siamo pure curiosi di sapere se si effettuerà un consiglio comunale aperto sulla questione, come da più parti (politiche, ambientaliste e civiche) invocato. Dobbiamo dire, per quanto ci riguarda, che la massima assise sarebbe quanto mai opportuna oltreché necessaria. Per ascoltare, in particolare, ad orecchie tese il dotto intervento del Marchese del Pincio che di sicuro farà il possibile (e l’impossibile) per dimostrare che in un metro quadro ci stanno quattro pini. Ah, ah, ah.

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    Fa caldo. Accidenti. Tirare giù la giornata, comincia ad essere dura. Specie per chi, come i rappresentanti della politicchia nostra, è costretto a fare i conti con una quotidianità che di pensieri ne produce a iosa. Fanno tenerezza i nostri consiglieri comunali. Sono stanchi. Smunti. Taluni addirittura emaciati. La fronte finanche “sfregiata” dai segni della stanchezza. Occhiaie profonde. Sguardi spenti. Eh sì, c’è bisogno di riposo. Soprattutto il 2010 è stato un anno di indubbia ed indiscutibile sofferenza. Mamma mia quanto lavoro! In particolare per i componenti della commissione attività produttive. Si son trovati intorno ad un tavolo per ben ventotto volte (ripetesi e sottolineasi 28) ed hanno centrato lo straordinario, stratosferico, incredibile obiettivo di zero (ripetesi e sottolineasi 0) provvedimenti licenziati. Ma vi rendete conto quel che han dovuto, i carissimi rappresentanti del popolo, patire in quelle faticosissime riunioni? E, sempre nello stesso anno, i loro colleghi della commissione commercio cosa hanno combinato? Qualcosa di più e, quindi, di meglio. Hanno riempito la stanza dei bottoni in ventisette occasioni (ripetesi e sottolineasi 27) ed hanno partorito una sola decisione (ripetesi e sottolineasi 1). E adesso? Beh, s’avvicina il momento del meritatissimo riposo. E a questi baldi esponenti di un’amministrazione che di fatto non amministra un bel nulla, di cuore auguriamo le migliori ferie di questo mondo. Con la speranza, però, che stacchino un biglietto di sola andata per raggiungere la località preferita.

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    Come sempre più di sempre, i complimenti più succosi al sindaco li fa il segretario dell’Udc, Marco Di Gennaro. Pure stavolta s’è rivelato così smielato nei confronti del Marchese del Pincio da sembrare un megallevamento d’api. «Rinascita. Questa parola, vero lapsus freudiano, più volte ripetuta in questi ultimi giorni da Moscherini, anche per motivare la sua autonoma ricandidatura, suona come un lugubre epitaffio del suo operato. Se infatti si proclama la necessità di una rinascita di Civitavecchia, vuol dire che la città nei quattro e più anni di governo dell’attuale sindaco è deceduta. Se così fosse, ci vorrebbe una buona dose di faccia tosta per ricandidarsi». Beh, ha affondato parecchio il casiniano doc. E allora? Semplicemente: amen!

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    I civitavecchiesi hanno detto “no” alla privatizzazione dell’acqua? «Non importa , anzi chissenefrega». Già, è questo il Marchese del Pincio pensiero visto che sul sito telematico del Comune è spuntato il bando (peraltro posto momentaneamente in stand-by) riguardante la cessione del 60% delle quote della Hcs, acronimo che sta per Holding Civitavecchia Servizi. Le reazioni? Vibranti, naturalmente. E mai come stavolta siamo in netto disaccordo coi contestatori, piddini – oltre che cigiellini e Unione Sindacale di Base – in prima fila. Perché? Per la semplice ragione che se andasse in porto l’operazione fortemente voluta da Moscherini, gli elettori non potranno non ricordarlo tra poco meno di un anno. Dunque, un timidissimo ma convinto consiglio ai vari Piendibene e Marietta Tidei: lasciate che il sindaco se ne freghi della volontà popolare, contento lui… Non bisogna infatti dimenticare che qui dalle nostre parti c’è un detto addirittura illuminante: il polpo si cuoce nella propria acqua!
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    E, tanto per ribadire quanto andiamo richiedendo da due settimane a questa parte, formuliamo di nuovo l’invito al Marchese a convocare una conferenza stampa in piazza degli Eventi per presentare su due megaschermi i progetti di restyling della Marina: quello dell’architetto Fuksas che l’allora sindaco Alessio De Sio sognava (giustamente) potesse realizzarsi e l’altro che ha ottenuto l’okay dalla cosiddetta grande coalizione. Forza sindaco, non si tiri indietro. Dobbiamo forse pensare che abbia paura di fare una figuraccia?
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    Striscia la voce, attendibilissima, che tal Ivan Magrì è in procinto di essere nominato capo gabinetto del primo cittadino. Domanda: si tratta forse dello stesso personaggio che è stato al fianco dell’ex sindaco Saladini? Che ha ricoperto un ruolo di primissimo piano alla Seport? Che con l’onorevole Tidei ha avuto un feeling niente male? Che è stato un moscheriniano della prima ora, poi rinnegato dallo stesso Marchese del Pincio? Se fosse proprio lui, non potremmo che fargli i più vivi complimenti: ha una capacità così straordinaria di cambiare pelle da far impallidire il più diabolico dei camaleonti.
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    E’ domenica e si va al mare. Il massimo è fare l’amore con la propria donna che sa ancora di sale.