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    Energia e ambiente
    3 Marzo 2016
    Biometano, una rivoluzione per l’agricoltura

    La rivoluzione in agricoltura arriva dal biometano, anello mancante per chiudere il cerchio di un’economia virtuosa che può portare crescita economica, risparmio energetico e riduzione dei gas serra. E’ il messaggio che arriva dagli Stati generali del biogas promossi dal Cib, il Consorzio italiano di biogas che con Snam e Confagricoltura ha presentato un manifesto di sostegno alla filiera del biometano italiano che si può ottenere dalla digestione anaerobica di biomasse agricole e agroindustriali. «Il biometano – ha sottolineato il presidente Cib Piero Gattoni – è strategico sia sotto il profilo delle politiche energetiche nazionali che sotto quello ambientale. Il suo processo produttivo può contribuire infatti a ridurre in modo significativo le emissioni del settore agricolo che rappresentano a livello globale il 14% dei gas clima alteranti e a restituire al terreno sostanza organica». 
    Sì perché il digestato, ovvero ciò che rimane dopo il processo di digestione anaerobica delle matrici agricole, è un ottimo fertilizzante naturale. “Le imprese agricole – ha spiegato Gattoni – possono, in questo modo, abbattere i loro costi di produzione e aumentare competitività e produzioni agricole tradizionali. Un modello di economia circolare, in grado di portare una vera e propria rivoluzione in agricoltura e in grado di rilanciare anche il sistema economico e industriale italiano». L’Italia con 1500 impianti di digestione anaerobica in esercizio, è oggi il terzo produttore al mondo di biogas da matrici agricole con 2 miliardi di metri cubi annui. Al 2030 il settore potrebbe soddisfare il 10% della domanda nazionale di gas naturale, pari a circa 8 miliardi di metri cubi.
    Il manifesto presentato agli Stati generali evidenzia però la necessità di elaborare un’agenda per il biometano con l’obiettivo di ridefinire l’intervallo temporale per l’accesso agli incentivi, la previsione di un target annuo di biometano da immettere in rete entro il 2030, l’aggiornamento della normativa nazionale in tema di biocarburanti avanzati coerentemente con la direttiva Iluc e la previsione di un sistema che valorizzi il ruolo della filiera di produzione del biometano nella strategia di riduzione della CO2.
    Un appello raccolto dal sottosegretario all’Agricoltura, Giuseppe Castiglione. «Il governo vuole assolutamente puntare sul biometano – ha assicurato intervenendo via Skype al convegno – vogliamo partire. Lavoriamo perché questo obiettivo venga raggiunto. Abbiamo messo nel Collegato ambientale – ha ricordato Castiglione – gli strumenti tecnici per poter operare. Restano elementi di carattere tecnico e finanziario da affinare ma noi vogliamo assolutamente lavorare in questo senso. Io lavorerò con dedizione perché un piano nazionale del biometano si sviluppi in tutto il Paese. Speriamo ovviamente che soprattutto il Mezzogiorno colga questa opportunità».