logo
    Energia e ambiente
    3 Marzo 2016
    Specie aliene, minaccia per ambiente e salute

    Una minaccia per la biodiversità e gli ecosistemi, con alti costi economici e impatti sulla salute: le specie alloctone invasive, trasportate intenzionalmente o meno dall’uomo, sono un fenomeno in forte crescita in Europa. Negli ultimi 30 anni, secondo recenti studi, il loro numero sarebbe cresciuto del 76%, con una spesa per i Paesi europei di oltre 12 miliardi di euro all’anno. L’Italia, particolarmente vulnerabile all’ingresso delle specie aliene a causa delle sue caratteristiche geografiche e climatiche, ospita 3.000 specie terrestri, delle quali 1645 specie animali e 1440 vegetali. Tema al centro dell’incontro ‘Le specie aliene in Italia: emergenze e ri-emergenze per Ambiente e Salute’, organizzato a Roma dalla Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente, occasione per presentare le informazioni contenute nelle banche dati di Ispra e i risultati condotti dall’Istituto nell’ambito del monitoraggio delle specie aliene. Tra gli invertebrati, sono note oltre 1.300 specie alloctone di cui circa 1.220 terrestri e 156 d’acqua dolce sia animali che vegetali, a cui si devono aggiungere una trentina di specie parassite. Si tratta soprattutto di artropodi, dei quali più del 90% sono insetti, che includono molti potenziali vettori di infezioni gravi per l’uomo. In crescita anche il numero di specie esotiche: nel nostro Paese si è passati da 1050 a 1440 specie in soli 5 anni, di cui circa il 40% casuali e il 60% naturalizzate; per ora, circa un terzo delle naturalizzate sono considerate invasive (circa 280 specie). Queste causano gravissimi danni diretti ed indiretti all’economia (in particolare in agricoltura), alla biodiversità, alla salute umana (come l’allergenica Ambrosia artemisiifolia) e animale. Anche gli ambienti dulciacquicoli e marini del nostro Paese sono caratterizzati da elevatissimi tassi di invasione di specie alloctone sia unicellulari che multicellulari. Negli ultimi anni sono emerse patologie da alghe tossiche e protozoi prima non registrati in Italia: tra i responsabili di questa ‘invasione’, la globalizzazione e i cambiamenti climatici. Il dato ad oggi più aggiornato risale a febbraio 2016 e riferisce della presenza di 186 specie alloctone multicellulari lungo le coste italiane, di cui 55 vegetali e 131 animali. Tra le alghe Ispra segnala le due specie di Caulerpa (C. cylindracea e C. taxifolia) che hanno colonizzato gran parte dei fondali precedentemente caratterizzati da praterie della spermatofita Posidonia oceanica. Nel Mediterraneo il numero di specie alloctone è più che raddoppiato tra il 1970 ed il 2015, con oltre 250 specie ritrovate nel corso degli ultimi 15 anni. Subito dopo Israele, Turchia e Libano, l’Egitto, l’Italia e la Francia sembrano essere i principali hotspot di introduzione di specie alloctone in base al numero di primi ritrovamenti nel Mare Nostrum. Italia e Francia sono anche i Paesi dove si registra il più alto numero di specie alloctone di artropodi terrestri.