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    Cultura e Spettacoli
    1 Giugno 2020
    "2 giugno 1946, l'alba di un sogno"
    Anpi ricorda il 74° anniversario della fondazione della Repubblica.

    CIVITAVECCHIA  – L’ANPI ricorda il 74° anniversario della proclamazione della Repubblica italiana.

    ”Il 2 giugno del 1946 – evocano dall’associazione – il Popolo italiano partecipò in massa al referendum istituzionale, indetto al fine di determinare la forma di Stato dopo la fine del secondo conflitto mondiale e della criminale dittatura fascista. E la Nazione scelse la forma repubblicana a discapito di una monarchia che del fascismo fu complice e, pertanto, corresponsabile di venti anni di violenze e di ingiustizie. Nelle stessa data gli italiani elessero anche  i componenti dell’Assemblea Costituente incaricata di redigere la nuova legge fondamentale dello Stato: la Nostra carta costituzionale, per molti la Costituzione più bella del mondo.

    Le votazioni del giugno di 74 anni fa, le prime nella storia d’Italia aperte anche alle donne, rappresentarono il compimento di un percorso di liberazione e di rinascita democratica iniziato molti anni prima, sulle nostre montagne e nelle nostre città, grazie al coraggio di tante italiane ed italiani che mai piegarono la testa dinanzi alla barbarie della dittatura mussoliniana. Una linea di resistenza,  di  sangue e ribellione che unisce idealmente e fisicamente gli Arditi del popolo, i Partigiani, i GAP e chiunque scelse di impegnarsi per la causa della libertà. Il ventennio fascista lasciava un Paese ridotto alla miseria  da una guerra terribile causata da quella stessa, sanguinaria dittatura. Una Nazione distrutta, costretta alla fame, con circa 300.000 morti e 650.000 internati nei lager nazisti. Durante quegli anni di violenza, stragi nazifasciste e soprusi di ogni sorta, tuttavia, il nostro Popolo gettò le basi per costruire una nuova Patria e le votazioni del 2 giugno del ’46 sancirono l’inizio di una storia diversa, l’inizio della Repubblica democratica.

    Il sogno di libertà e giustizia dei combattenti della Resistenza, civili e militari, delle donne e degli uomini caduti sotto la scure del nazifascismo, iniziarono a prendere forma e respiro. Poco dopo, grazie alle madri e ai padri costituenti, i lessemi di quel sogno, che per lunghissimi anni potevano essere soltanto sussurrati, vennero scolpiti per sempre nelle pagine della nostra Costituzione. Una Legge di pace, giustizia e uguaglianza, i cui principi rappresentano tuttoggi un faro di speranza per coloro che continuano a credere nella costruzione di un futuro migliore per questo nostro Paese.La Festa della Repubblica, pertanto, raffigura qualcosa di molto più complesso che la ricorrenza della pur importantissima consultazione elettorale del 2 giugno del ’46. Oggi, ricordando quella data fondamentale per la nostra storia, esprimiamo  un doveroso omaggio a quanti persero la vita per la democrazia, per la nostra libertà, rinnovando il nostro impegno, la nostra tensione morale, affinché quel sogno chiamato Repubblica, impresso negli articoli della carta costituzionale, continui a camminare sulle nostre gambe, a vivere nelle nostre strade”.