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    Sanità
    15 Giugno 2020
    Cisl Medici Lazio torna sul potenziamento della sanità pubblica e incalza le ASL

    LAZIO – “Siamo sempre pronti al dialogo con l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio, anche nella persistente assenza di segnali di disponibilità, perché garantire l’assistenza e la cura per le patologie acute e croniche è la nostra priorità. Continueremo a fare la nostra parte in difesa del Sistema Sanitario pubblico, soprattutto in questo momento così difficile per la salute degli italiani”.

    A sostenerlo il Dott. Luciano Cifaldi segretario generale Cisl Medici Lazio, il Dott. Benedetto Magliozzi segretario generale Cisl Medici Roma Capitale / Rieti, il Dott. Giuseppe Pergola e il Dott. Nicola Buonaiuto Area medici Specialisti Ambulatoriali Interni, Cisl Medici Lazio – che evidenziano la necessità di un potenziamento del servizio pubblico, visto che l’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici Specialisti Ambulatoriali Interni, con i Veterinari e le altre professionalità sanitarie (Biologi, Chimici, Psicologi) consente che i turni resi vacanti per i pensionamenti possano essere riassegnati con un iter più veloce, favorendo l’ingresso di giovani specialisti, e l’effettuazione dell’incremento delle ore di specialistica per il raggiungimento del massimale orario.

    “L’incremento dell’offerta di prestazioni che ne consegue, – spiegano – andrà a migliorare la risposta alle necessità di cura e di assistenza dei pazienti con conseguente riduzione delle liste di attesa. Invitiamo pertanto la Regione Lazio a dare indicazioni a tutte le Asl e le Aziende della nostra regione affinché vengano adottate con urgenza le procedure finalizzate al completamento orario degli specialisti convenzionati, già impiegati nelle Asl a tempo indeterminato ma ancora ad orario parziale e ciò prima di rivolgersi al mercato delle prestazioni da privato. Il DCA 302 del 25/07/19 della Regione Lazio, relativamente al Piano regionale per il Governo delle liste di Attesa 2019-2021, affermava che ’… il ricorso a prestazioni aggiuntive o alla contrattualizzazione di ulteriori volumi di prestazioni potrà essere contemplato solo dopo aver valutato la possibilità di incremento della produzione delle strutture a gestione diretta attraverso il recupero di efficienza o il ricorso a nuove assunzioni di personale’, dunque attendiamo di conoscere se le ASL abbiano rispettato questo percorso virtuoso dettato dalla Regione Lazio”.