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    Energia e ambiente
    8 Agosto 2020
    L'associazione ambientalista risponde al Comitato SOLE
    TVN, Fare Verde:”Le nostre proposte sono realizzabili e non utopistiche”

    CIVITAVECCHIA – Fare Verde non ci sta e replica al Comitato SOLE, che aveva smontato le sue tesi sulla riconversione della centrale di Torre Valdaliga Nord.

    “Premesso che l’efficientemento energetico degli edifici e l’utilizzazione di sistemi che consentano la riduzione dei consumi di energia, sono i presupposti irrinunciabili per affrontare la tematica in argomento. Sicuramente chi ha fatto ironia sulle nostre proposte – evidenziano dal gruppo ambientalista cittadino – è professionalmente esperto nell’utilizzo del ‘copia e incolla’. Ci siamo recentemente schierati a favore della riconversione a gas della centrale attualmente a Carbone di Civitavecchia. Il fatto ‘giustamente’ ha destato non poche coscienze sopite, ma come? Fare Verde si schiera a favore del fossile? Non propone nulla di rinnovabile? ‘Spennella di verde aziende inquinanti’ (cit.)? Fino ad ora abbiamo sentito solo invocare ‘la dismissione totale della centrale e lo smantellamento completo’. Gli stessi profeti, inoltre, pensano di poter sostituire la produzione attuale con l’idrogeno o con ‘fonti sostenibili’ non meglio precisate. Tuttavia la centrale di Civitavecchia ha una potenza installata di poco meno di 2 GW, l’equivalente del 4,5% della richiesta TOTALE Italiana.Uno ‘smantellamento totale’ porterebbe in perdita il panorama energetico italiano, e tale pratica chiederebbe o l’installazione di un sito produttivo equivalente ma Verde, oppure l’acquisto dell’energia mancante da parte di stati esteri. Ci teniamo a ricordare che il 13% dell’energia italiana viene importata dall’estero e che con questo dato siamo il paese europeo che compra più energia in assoluto dagli altri!

    Sostituire la centrale attuale con un sito produttivo fatto di soli pannelli fotovoltaici -prendiamo come riferimento un ottimistico 66.000 m2/MW, come indicato dalla comunità scientifica-, richiederebbe uno sfruttamento del territorio di ben oltre 132.000.000 m2, lo stesso spazio occupato dal comune di Torino!La sostituzione ad idrogeno invece è ancor peggiore. La centrale più grande installata in Europa si trova a Venezia e ha una potenza di 16 KW, ben lontani dai 2 GW che ci servono. Questo significa che occorre ancora tanta ricerca e attualmente è inutile soffermarsi sui “colori dell’idrogeno” se prima non si sviluppano Celle a Combustibile ad altissimo rendimento e con una buona portata di combustibile in ingresso.

    Ma non solo abbiamo sentito proposte assurde, come suddetto e dimostrato, ma siamo anche stati contestati per tre punti principali, che andremmo ora a scardinare: 1)  L’Idrogeno inquina meno del Carbone ma presenta troppe perdite nella linea di approvvigionamento. Spiegheremo il tutto con una semplice similitudine: “Non voglio le lampadine a casa mia perché la linea elettrica nazionale subisce troppe perdite durante il trasporto d’energia”. Non solo non si sta dando un giudizio sull’efficienza della mia centrale -la lampadina- ma si sta spostando il problemasulla rete, indipendente dalla mia centrale; inoltre se decidessi o meno di installare la centrale, poco importa alla linea di distribuzione del metano, che comunque esiste, ha i suoi clienti e continuerà ad esistere al netto delle mie scelte. Ragionamento diverso solo se TUTTO il mondo smettesse domani di utilizzare il metano, ma capiamo bene che siamo nel campo della Filosofia più pura.  2) Fare Verde è favorevole agli allevamenti intensivi, anzi ne chiede di più con la scusa del Biogas. Nemmeno rispondiamo alla nostra posizione sull’allevamento intensivo perché ci sembra superfluo, piuttosto vorremmo ricordare che la produzione di Biogas a partire da reflui animali, previene quel fenomeno degli sversamenti illegali in natura senza rispettare le regole imposte dalla comunità europea.  Lo sversamento in natura senza rispettare i naturali cicli rigenerativi del terreno porta alla sua sterilità, oltre al probabile inquinamento di falde acquifere o vene d’acqua, cosa che spesso viene controllata “alla buona”. La produzione di Biogas nei digestori anaerobici permette non solo di limitare questo fenomeno, ma di convertire i liquami in guadagno economico. Vogliamo inoltre sottolineare che il Biogas non solo si produce negli allevamenti (anche in quelli non intensivi!) ma si “estrae” anche dagli scarti alimentari o dagli scarti vegetali.Nella nostra dichiarazione abbiamo solo nominato il Biogas come possibile sostituto del metano, non capiamo ancora come i nostri amici per attaccarci, abbiano tirato in ballo addirittura le “resistenze agli antibiotici del bestiame allevato”, noi stavamo parlando di energia! 3) L’idrogeno prodotto dal reforming interno è detto grigio poichè rilascia CO2 in atmosfera, meglio puntare a quello bianco. Per produrre idrogeno pulito esistono diversi metodi, dall’elettrolisi che prevede l’utilizzo di energia elettrica, alla sintesi di alcuni organismi come alghe e batteri, fino al trattamento delle Biomasse (eccole che tornano!). Il metodo più efficace e rapido è l’elettrolisi, ma se quest’energia la prendiamo dal metano, immettiamo CO2, prenderla da fonti rinnovabili sarebbe la chiusura perfetta del cerchio. Perché allora non lo facciamo? Semplicemente perché non abbiamo una disponibilità così alta di energia verde da allocare nella produzione di Idrogeno e soprattutto consumare energia per produrre Idrogeno che produce a sua volta energia non è una logica remunerativa.

    La nostra proposta prevedeva l’utilizzo del “reforming “per sfruttare una parte di energia della centrale e creare Idrogeno utile nel settore ricerca della centrale stessa, in pratica per far diventare Civitavecchia un polo all’avanguardia nella ricerca.Per concludere, sappiamo benissimo che un mondo senza più fonti fossili sarebbe l’ideale, come è degno di ammirazione lo sforzo fatto dalle tante associazioni ecologiste ed ambientaliste che come noi si adoperano per pulire e difendere la natura; ma al contempo sappiamo anche come funziona il mondo reale, fatto di compromessi tra lo sviluppo umano e lo spazio naturale. Il nostro compito è quello di far sì che questi “compromessi” siano il più vicini possibili al mondo della natura.Immaginare un mondo ideale è bello, per certi versi anche facile, il problema è farlo coincidere con gli “attriti” del mondo reale, proprio in questo punto entriamo in campo noi di Fare Verde gruppo di Civitavecchia”.