ROMA – Il Sindacato Medici Italiani ha partecipato al tavolo Ministeriale tenutosi oggi, convocato dal Ministro della Salute, sui test sierologici da effettuare negli studi dei MMG al personale docente e non docente della scuola.
“Per quel che concerne l’effettuazione dei test sierologici negli studi dei medici di medicina generale – sottolinea lo SMI – abbiamo ribadito le nostre posizioni, ovvero obbligatorietà per i docenti e non docenti ad effettuare i test e volontarietà dei medici di medicina generale ad aderire alla campagna sui test capillari. All’incontro abbiamo rimarcato che è preferibile sottoporre il personale scolastico a sierologia venosa, evidenziando che esistono, all’interno dei distretti sanitari, percorsi dedicati per i test e, quindi, più sicuri per pazienti ed operatori, che invece utilizzare gli studi dei medici di famiglia”.
Il Sindacato Medici Italiani ringrazia Luigi De Lucia, Vice Segretario Vicario SMI, che ha ottenuto una rettifica della lettera ministeriale in cui si afferma, erroneamente, che lo SMI avrebbe aderito alla campagna sierologica da effettuare negli studi medici.
“Ci rimane la perplessità di come documenti riservati e personali, ancorché fuorvianti nel contenuto, – spiegano – possano circolare in rete. Questo episodio è descrivibile come una vera e propria fake news, che volutamente denigra un sindacato che si distingue per trasparenza e onestà, a difesa della categoria. Pubblicheremo, per questo, a breve su tutti i nostri canali e sui social la rettifica da parte del Ministero. Cogliamo l’occasione per ringraziare il Ministro della Salute per l’istituzione di un tavolo permanente di confronto con la professione per la riforma dell’assistenza territoriale. È un importante segnale politico di collaborazione con i sindacati e con chi, soprattutto, ha espresso dissenso in questo periodo. Coglieremo questa opportunità per proporre temi cari alla categoria medica a partire da una riapertura della legge 502/92 che permette ai medici convenzionati di accedere alla medicina dei servizi, a partire dalla medicina scolastica, fino a quella di profilassi. Allo stesso tempo proporremmo, nel corso del confronto, la necessità di adottare maggiori tutele (contrattuali, di pari opportunità, di sicurezza sul lavoro) per la categoria medica”.