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    Economia e Lavoro, Sanità
    30 Agosto 2020
    Cgil, Cisl e Uil: “A rischio metà del sistema sanitario regionale. La Regione agisca subito"
    Sanità Privata Lazio, 1° settembre presidio per il contratto alla sede Aris

    ROMA –  La protesta per il rinnovo del contratto nazionale della sanità privata accreditata prosegue il 1 settembre, con i lavori della sanità privata del Lazio che saranno in presidio di fronte alla sede capitolina ARIS dalle 10 alle 13.

    “Dopo 14 anni di attesa ed una preintesa sottoscritta e poi ritirata dai datori di lavoro, – tuonano Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – pretendiamo la ratifica del nuovo CCNL. La protesta non conosce sosta ed il prossimo martedì verrà messo in scena il paradosso di una sanità privata in cui gli imprenditori continuano a prendere e fare profitti, mentre ai lavoratori non riconoscono quanto dovuto”.

    Cenciarelli, Chierchia e Bernardini sottolineano che la manifestazione si svolgerà nel pieno rispetto delle norme anti-Covid e sarà aperta ai cittadini, con forme di protesta pacifica simbolicamente rappresentata dall’anguria, per rappresentare lo stato d’animo dei lavoratori ‘alla frutta’.

    “Le angurie sono il simbolo di una rabbia sul punto di esplodere, – evidenziano i sindacalisti – così come di una determinazione incrollabile a conquistare il contratto. Ma sono anche la rappresentazione di un frutto che rischia di essere avvelenato dalla mancata ratifica dell’accordo sul ccnl e di mettere a repentaglio la tenuta di metà del sistema sanitario. Durante il presidio rappresenteranno tutti quegli operatori che lavorano nella Sanità Privata. I cittadini cominciano a capire il senso della protesta, vogliamo rendere chiaro a tutta la comunità che la questione del contratto non è solo un problema dei lavoratori, ai quali si nega il diritto al salario, alle tutele e al riconoscimento professionale, bensì una questione che riguarda i bisogni di salute di tutti: se la sanità accreditata si ferma, si ferma tutto il sistema. E non possiamo permetterlo”.

    La Regione Lazio deve prendere in mano la situazione in maniera incisiva, – aggiungono i segretari di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – dando risposta immediata ad un sistema di accreditamento finora troppo fragile e troppo sbilanciato dal lato del profitto. Serve un’azione chiara e netta, niente accreditamenti con il servizio pubblico a chi non rispetta la dignità dei lavoratori e non rinnova i contratti”.

    I sindacalisti annunciano che la mobilitazione proseguirà in tutte le strutture della sanità privata, fino ad arrivare allo sciopero nazionale, promettendo di continuare fintanto non si giungerà alla firma definitiva del contratto.