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    Cronaca
    9 Ottobre 2020
    La segnalazione arriva dal presidente della CoserSport Cesare Muzi: «Incremento in piena pandemia passato inosservato»
    Servizio idrico: aumenti del 60% tra febbraio e marzo
    Scilipoti: «Acea deve dare le dovute spiegazioni ad amministrazione e cittadini»

    Un aumento di circa il 60%, avvenuto tra febbraio e marzo, in piena pandemia, e passato inosservato. Oggi però, con la situazione di emergenza e difficoltà ancora attuale, si fa sentire eccome. A denunciare la situazione legata agli aumenti da parte di Acea delle tariffe base dell’acqua, passate da 0,87 euro a 1,35 euro al metro cubo, è Cesare Muzi, che oltre a segnalare il problema da cittadino di Civitavecchia, lo fa anche in qualità di presidente della CoserSport, che con l’acqua quindi ha a che fare ogni giorno. Muzi stigmatizza il mancato intervento di politica ed istituzioni, con l’aumento passato sotto silenzio ma che pesa oggi sulle tasche dei cittadini. Muzi ripercorre quindi gli ultimi cambiamenti legati al servizio idrico, prima in capo al Comune e poi passato ad Acea. «A seguito del subentro – ha spiegato – siamo passati dalla tariffa base di 0,67 a 0,87 euro a metro cubo. Vedendo delle ultime fatturazioni di Acea ho poi notato dei dati economici elevati». In pieno lockdown le cose sono cambiate. «La fattura di febbraio riportava la tariffa di 0,87 – ha aggiunto Muzi – con quella di marzo scopro che siamo passati a 1,35, con un aumento del 60%. Mi sembra una cosa sproporzionata, considerando anche che l’acquedotto è il nostro. Non so come questo cambiamento sia passato nel silenzio di amministratori, di tutti i politici, associazioni di consumatori. O è passata inosservata o nel silenzio. Senza considerare che l’eccedenza ai tempi del servizio idrico comunale era di un euro al metro cubo e adesso siamo passati a 5 euro a metro cubo. Faccio questa denuncia, penso che l’amministrazione si debba attivare per difendere i propri cittadini e gli imprenditori». Ribadendo la totale contrarietà al passaggio ad Acea Ato2, è il consigliere di Onda popolare Patrizio Scilipoti ad intervenire, facendosi portavoce delle tante segnalazioni ricevute negli ultimi giorni, e che si aggiungono a quella di Muzi, « per “bollette idriche” fuori dalla logica della fruizione del servizio e a costi incredibilmente e incomprensibilmente alti. Altri, ancora – ha spiegato – mi hanno contattato disperati per solleciti di pagamenti con cifre non corrispondenti al consumo. Altri, infine, mi hanno evidenziato l’aumento sconsiderevole del costo a metro cubo. Il tutto senza che Acea abbia istituito un servizio al pubblico, funzionante e degno di un paese civile, per dare le giuste e dovute delucidazioni agli utenti. Tutto ciò, oltre che ingiusto, è intollerabile. Pertanto, Acea deve essere obbligata a dare le dovute spiegazioni all’amministrazione e, soprattutto, agli utenti vessati da un servizio tanto oneroso quanto inqualificabile. Civitavecchia deve pretenderlo e il Sindaco deve essere l’interprete di questa esigenza – ha aggiunto Scilipoti – qualità dei servizi resi dalla Spa, controllo di efficienza e delle tariffe che siano sia diversificate in relazione a parametri ben individuati (anche reddituali), senza sorprese in bolletta. Il tutto senza ovviamente trascurate i giusti rimborsi per i disservizi e gli interventi, compresi i ripristini del servizio, puntuali e immediati. Se non arriveranno, a stretto giro, le dovute ed esaurienti risposte, come politica eserciteremo la nostra funzione – ha concluso il consigliere di minoranza – tutelare e garantire il servizio al cittadino, al di la di scelte imposte a suon di sentenze, spesso ovviabili per precisa volontà delle comunità locali».