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    Cronaca, Economia e Lavoro
    23 Ottobre 2020
    Calo drastico delle entrate dopo le nuove restrizioni mentre le spese continuano a correre. C’è paura e le persone non escono
    Sempre meno incassi: ristoranti e pub in affanno
    Nei locali cittadini perdite di fatturato dal 50 al 70% ma le uscite restano invariate: situazione drammatica

    CIVITAVECCHIA – Commercianti in affanno, sempre meno entrate dopo le norme più stringenti. Le norme più stringenti, come la chiusura alle 24 e ora il coprifuoco, stanno mettendo in ginocchio i titolari dei pub e dei ristoranti cittadini. «Le persone non escono – spiega Simone D’Alessandri, titolare del Factory pub – forse per paura di spendere soldi o forse perché non ne vale la pena visto che dovrebbero rientrare troppo presto. Affluenza dimezzata. Incasso dimezzato il più delle giornate, mentre le uscite economiche sono invariate». Progressivamente sempre meno persone scelgono di passare la serata nei locali, situazione che andrà ad esacerbarsi con il coprifuoco in vigore da questa sera. «Stiamo fatturando il 40% rispetto allo scorso anno – ha spiegato Fabio Arciprete, titolare del Glamour cafè – a malapena riesco a coprire i costi. Le ore di lavoro serale si sono ridotte notevolmente, per ovviare a questo apriamo a pranzo quindi aumentano le spese e diminuiscono gli incassi. Questa è una via di mezzo che non porta del buono a nessuno. Il primo lockdown è stato duro ma sono arrivati dei piccoli aiuti, in questo momento sarebbe meno dannoso. Adesso per rimanere aperti non facciamo altro che indebitarci». Per Maurizio Mauro, titolare del MaMa la situazione «è drammatica. Per attività come la mia tra coprifuoco e chiusura anticipata non esisterà più il dopo cena. C’è stato un calo di incassi del 70% circa. Io ci sto a fare la mia parte, ma il governo dovrebbe fare la sua, non ci sono aiuti economici, niente: il buio assoluto. Io ho cinque famiglie sulle spalle con la mia attività, servirebbero aiuti a supporto di queste restrizioni perché le spese continuano a camminare mentre gli introiti calano. Personalmente non vedo una via d’uscita a breve». Anche per Elia De Baptistis del pub Fermentum «gli incassi sono dimezzati. Le persone – ha spiegato – non escono, c’è paura. Dopo le restrizioni ci siamo organizzati con prenotazioni e turni di seduta, cerchiamo di lavorare un po’ prima».