CIVITAVECCHIA – C’è preoccupazione per il focolaio di covid19 esploso all’istituto di riabilitazione per pazienti con disabilità psichica, fisica e-o sensoriale Santa Cecilia. Ieri la Asl Roma 4 ha comunicato che è stata riscontrata la positività in un operatore sanitario della struttura. Sono stati quindi sottoposti a tampone i 14 pazienti del nucleo in cui operava. Sono risultati positivi 11 di loro. Sono, ad ora, 12 i casi nella struttura. Intanto ieri si è proceduto ad effettuare il test sui 100 pazienti e i 75 operatori presenti al Santa Cecilia. Ieri mattina «un nostro medico si è recato presso la struttura – ha spiegato il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl Roma 4 Simona Ursino – per verificare i percorsi e le aree di divisione». Un sopralluogo che ha consentito di fare alcuni aggiustamenti e miglioramenti in collaborazione con la struttura. «Undici positivi tutti insieme sono tanti – ha continuato Ursino – ora speriamo di riuscire ad arginare questo evento epidemico. L’andamento è buono ma ci sono eventi come questo, ovvero cluster all’interno di comunità chiuse che ci mettono in difficoltà perché è come accendere un cerino in un pagliaio. Ora vedremo nei prossimi giorni come evolverà la situazione». Intanto a Civitavecchia si sono registrati quattordici nuovi casi di covid19 e diciannove guariti con il totale dei positivi in città che resta a 223. Nel territorio della Asl Roma 4 sono 60 i nuovi positivi e 40 i guariti. «Dall’inizio dell’epidemia – spiegano dall’azienda sanitaria locale – sono guarite 6095 persone e sono stati effettuati 69511 tamponi. Tutto il personale sanitario è sottoposto periodicamente a tampone di controllo. Il totale di tamponi rapidi effettuati alla data del 13 dicembre è 85134». Nel Lazio, come dichiara l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato aumentano i casi, calano i ricoveri e le terapie intensive.