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    Politica
    17 Dicembre 2020
    La versione del Sindaco in televisione. L’ex assessore: «Restano aperti i dubbi sul perché abbia messo fuori i rappresentanti di 4000 cittadini»
    Tedesco: ”Non mi faccio condizionare dai numeri”. Grasso: ”Nessuna risposta valida, ha tradito patti ed elettori”

    CIVITAVECCHIA – «Non subisco condizionamenti di sorta, io non mi presto a giochetti e soprattutto nessuno può privarmi delle mie prerogative. Detto questo, una lettura di ciò che accade non può discostarsi da una ricostruzione fedele degli avvenimenti, fin dalla campagna elettorale». E’ quanto ha affermato il sindaco Ernesto Tedesco nella trasmissione autogestita “Comuneinforma” andata in onda su Trc. «C’erano accordi tra le forze politiche della coalizione, da prima della mia candidatura, che già in fase di nomina della prima giunta furono messi in discussione. Ma Fratelli d’Italia, cui spettava il vicesindaco per quegli accordi, espresse Grasso come suo assessore e io stesso mi feci garante della sua nomina. Il che, a ben vedere, era la chiave che chiudeva definitivamente gli equilibri. Invece nei mesi successivi proprio da Fdi, con l’ambiguo pretesto della creazione di una “federazione” con La Svolta, si cominciò a chiedere una propria rappresentanza in giunta. Alla piena ripresa dell’attività, Forza Italia perde due consiglieri e perciò D’Ottavio rimette l’incarico: provvedo al rimpasto e, su indicazione di Fratelli d’Italia, nomino Simona Galizia assessore alla Cultura. Nei mesi successivi però ad implodere è proprio questa “federazione”: non solo, l’11 novembre scorso la maggioranza mi sottopone in un documento firmato da 13 consiglieri nel quale si chiede una verifica di nuovi equilibri e si evidenzia il malessere nei confronti del consigliere de La Svolta. A distanza di qualche giorno, in attesa di una risposta, dalla stampa apprendo che uno dei 13 consiglieri è passato con Fdi e perciò mi dicono: “Ora siamo in 3”. A quel punto capisco che il balletto doveva essere interrotto, per evitare di dover nominare una giunta a settimana, ed esercito le mie funzioni di Sindaco: chiedo agli assessori le dimissioni e ai partiti le indicazioni sui nomi per la nuova Giunta, richiesta ribadita anche a Fdi. Come è chiaro, tutto ciò non ha nulla a che fare con giudizi sulla gestione dei due assessorati. Le esasperazioni personali sono perciò incomprensibili: io stesso non vivo di politica, posso tornare anche domani ad occuparmi a tempo pieno della mia professione. Mi auguro che questo strappo con Fratelli d’Italia possa nel tempo ricucirsi, ma di certo non mi faccio telecomandare».

    «Il Sindaco – replica Massimiliano Grasso, che lo aveva invitato a chiarire pubblicamente i motivi per cui avesse estromesso FdI e La Svolta dalla maggioranza – non ha fornito alcuna valida spiegazione per quanto accaduto. Afferma che non si fa condizionare dai numeri che cambiano nei rapporti delle forze in maggioranza, però proprio sui numeri da tenere o non tenere in conto, si contraddice quando dichiara che gli altri partiti, quando FdI aveva perso un consigliere, gli hanno chiesto una verifica e di mandare via La Svolta per il “caratteraccio” della consigliera Fabiana Attig. In quel momento la federazione tanto indigesta al Sindaco aveva perso pezzi, ma il “Laboratorio 2024” tra gruppo misto e Forza Italia andava talmente bene da consentire agli azzurri di richiedere l’assessore, peraltro con protagonista proprio il consigliere Daniele Perello, che dalla Lega era passato al misto, prima con la federazione, poi con il laboratorio. Lo stesso Perello, tanto lodato dal Sindaco, a dirla tutta, a proposito di voti sul bilancio richiamati da Tedesco, è stato l’unico consigliere della maggioranza a non votare il più importante atto politico-amministrativo, che è il bilancio di previsione, e non certo il consolidato (che vale solo a fini statistici). Ebbene Perello, quel giorno in Consiglio non c’era. Così come nulla da dire, legittimamente, sul passaggio di Pasquale Marino dal gruppo misto alla Lega, ma quando lo stesso avviene – consentendo semplicemente di tornare ai numeri di partenza – per il consigliere
    Giancarlo Frascarelli che decide di aderire a FdI, allora tutto questo diventa un problema e il sindaco parla di campagna acquisti o mercato dei consiglieri».

    «Questo è inaccettabile. E non è un valido motivo: quindi – prosegue Grasso – avendo il Sindaco chiarito pubblicamente che la cacciata non è stata dovuta a un motivo legato alla mia condotta o a quella di
    Simona Galizia, siamo daccapo: perché autoridurre ai minimi termini la maggioranza?»

    «Tedesco – prosegue Grasso – mostra insofferenza verso i tavoli romani, ma non può dimenticare che la sua candidatura è frutto proprio di quei tavoli dei partiti, dove fu deciso il ticket con il sottoscritto. Tradire senza motivo quel patto di coalizione, e poi estromettere due forze politiche che oggi rappresentano in consiglio 4.000 elettori, significa tradire quei cittadini che con il loro voto hanno consentito la vittoria del centrodestra e dello stesso Ernesto Tedesco. Siccome nemmeno io reputo che il Sindaco sia improvvisamente impazzito, a fronte delle non-risposte che ha dato sulle cause dell’accaduto, parlando di numeri che valgono solo quando fa comodo a qualcuno, resta aperto ogni interrogativo su cosa o chi lo abbia indotto ad agire così, facendo politicamente del male a tutta la compagine del centrodestra, i cui rapporti tra partiti risentiranno di quanto avvenuto a Civitavecchia anche al di fuori dei confini cittadini, e in definitiva a se stesso come capo di una maggioranza oggi molto molto più debole e sicuramente meno stabile».

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