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    Salute, Sanità, Speciale medicina
    13 Marzo 2021
    Vaccino AstraZeneca, lotto sospeso: cosa dicono gli esperti
    Il parere sulla vicenda e sull'andamento della campagna di immunizzazione

    CIVITAVECCHIA – Vaccino AstraZeneca. Dopo la sospensione di un lotto del siero anti-Covid in Italia da parte dell’Aifa, l’annuncio dell’invio di ispettori per verificare l’aderenza ai protocolli e l’acquisizione dei campioni del lotto da parte dell’Iss, ecco il parere degli esperti sulla campagna di immunizzazione.

    GALLI – “Serve vaccinare, vaccinare, vaccinare. Soprattutto in questo momento in cui la pandemia impenna verso l’alto: ciò che importa sopra ogni cosa è proteggersi”, dice all’Adnkronos Salute Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. “E’ fondamentale cercare di fermare una terza ondata, potente, che farà molti morti e che, in larga misura, è già partita”. Per fermare questa ondata e per “evitare le chiusure che sono dolorose per tutti” serve “vaccinare molte persone”.

    “Il vaccino AstraZeneca ha dato comunque una prestazione più che sufficiente per garantire una risposta immunitaria alla grande maggioranza delle persone giovani e sane o alle meno giovani, ma in buona salute. Personalmente, se non avessi fatto già la vaccinazione, e se, con le informazioni attuali, mi avessero proposto oggi di fare il vaccino AstraZeneca, l’avrei fatto senza esitazione”.

    Dopo il caso del lotto sospeso “era prevedibile che si registrassero rinunce alla vaccinazione. Purtroppo questa vicenda è stata quanto di più intempestivo potesse capitare. Su 10 milioni di vaccinati con un qualsiasi vaccino – spiega Galli all’Adnkronos Salute – è praticamente certo che nell’arco dei sei giorni successivi alla vaccinazione si verificheranno sei decessi per morte improvvisa. Ma sono sei decessi che su 10 milioni di persone si verificano sempre, indipendentemente dal fatto che ci sia stato o no il vaccino”. Si tratta di “eventi attesi. Ci sarà, su un numero dato di persone, un certo numero di infarti, di ictus e così per le diverse patologie”.

    Importante, dunque, secondo Galli, informare le persone che possono maturare dubbi sui vaccini ricordando loro che “le coincidenze non solo esistono ma sono previste. E a fronte delle coincidenze bisogna tenere i nervi molto saldi e capire che si tratta solo di coincidenze. Non possiamo evitare che resti nell’uomo della strada un dubbio, ma questo, purtroppo, è profondamente sbagliato”.

    PREGLIASCO – Sul caso del lotto di vaccino AstraZeneca, dice all’Adnkronos Salute il virologo dell’università di Milano Fabrizio Pregliasco, “la cautela e le precauzioni che sono state osservate dalle autorità regolatorie sono atti dovuti, ma ad oggi non è stato stabilito nessun rapporto di causa-effetto fra le morti e i casi di trombosi, nonostante milioni di dosi fatte in tutto il mondo”. Dunque i timori di chi pensa di rifiutare la vaccinazione nascono da un mix di “infodemia e di quella disaffezione che ha sempre aleggiato sui vaccini che, a differenza del farmaco che accettiamo perché abbiamo dolore o siamo malati, fa sorgere diffidenza perché tanto la patologia è ‘lontana’, noi stiamo bene e non ‘vediamo’ il virus”.

    “Ogni atto medico può portare con sé eventi avversi o problemi di inefficacia – ricorda – ma questi oggi sono valutati e quantificati in tutte le fasi, in particolare la fase 4 che è quella della farmacovigilanza. Questo ci dovrebbe portare a ribaltare le informazioni, cioè ad essere certi che c’è attenzione alla sicurezza”. La stessa “Ema ha quantificato in 30 casi totali di trombosi su ben 5 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca somministrate in Ue”, dunque numeri del tutto irrisori. Ma – fa notare il virologo – “i giornali europei ne hanno parlato in maniera sobria, mentre solo in Italia sono stati sparati i titoloni, e questo non aiuta” nella campagna vaccinale.

    BASSETTI – “Occorre una risposta immediata da parte della magistratura” sui casi di morte verificatisi dopo le vaccinazioni con il vaccino AstraZeneca “perché ci stiamo mettendo troppo tempo, questa persona è morta tre giorni fa e ad oggi bisogna sapere perché è morta, di cosa è morta e se c’è una correlazione col vaccino”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria. “Oggi siamo in emergenza e la magistratura non può prendersi i suoi tempi, ma deve rispondere con tempi dettati da un’emergenza. Abbiamo bisogno di una risposta immediata perché non esiste che si accusi di omicidio colposo il medico che ha somministrato il vaccino”.