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    Società
    22 Ottobre 2021
    Oggi alle 17,30 presso il teatro Buonarroti si parla dell'uomo, ucciso a 38 anni dalla mafia, che è stato proclamato beato il 9 maggio
    Un convegno per conoscere la figura del giudice Rosario Livatino

    CIVITAVECCHIA – Presso il teatro Buonarroti, oggi alle 17,30, si terrà una conferenza sul giudice Rosario Livatino, organizzata dal Movimento per la vita di Civitavecchia e dall’associazione “Donne insieme per la Vita”, con il patrocinio della Diocesi e del Comune di Civitavecchia e la collaborazione dei salesiani di Civitavecchia e del Centro studi Livatino. È previsto il saluto del Vescovo, del sindaco di Civitavecchia e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati, moderatore il Dott. Giuseppe Capparella.

    Il giudice, ucciso ancor giovane (38 anni) dalla mafia, è stato proclamato beato il 9 maggio di quest’anno, e la sua festa sarà celebrata il 29 ottobre di ogni anno, tra pochi giorni.

    Il relatore sarà Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica di Avellino , vicepresidente del Centro Studi Livatino e coautore di un recentissimo libro sul magistrato ucciso dalla mafia, che ha coniugato il delicato impegno di lavoro con la fede cristiana, fino a dare la vita per servire la giustizia. Approfondirà la figura del beato, lo scrittore e vaticanista Luigi Accattoli, già giornalista del Corriere della Sera e della Repubblica.

    “Finalità del Convegno – spiegano gli organizzatori – è quella di portare a conoscenza della società civile, degli uomini di diritto, delle scuole e degli studenti, il pensiero, l’azione ed il sacrificio eroico del giudice Livatino, al fine di contribuire a quella educazione alla legalità necessaria per diffondere la cultura dei valori civili, del rispetto delle regole nella vita sociale, dei valori della democrazia. Nell’agenda di Livatino del 1978 c’è un’ invocazione sulla sua professione di magistrato, che suona come consacrazione di una vita: “ Oggi – citano – ho prestato giuramento: da oggi sono in magistratura. Che Iddio mi accompagni e mi aiuti a rispettare il giuramento e a comportarmi nel modo che l’educazione, che i miei genitori mi hanno impartito, esige ”. Anche papa Papa Francesco si è espresso così sul giudice santo : “ Fate tesoro della testimonianza del beato Rosario Livatino, un “santo della porta accanto ” che – scrive il pontefice – attraverso la sua vita ordinaria ha realizzato qualcosa di straordinario agli occhi di Dio donando la sua vita per la giustizia” . Sul suo esempio – sollecita Papa Francesco – prendete in mano la vostra vita e senza cedere mai a compromessi e alla sopraffazione, date il meglio di voi stessi per il cambiamento della vostra terra”. Livatino è stato un esempio di fede autentica, forte, sincera e non ostentata, ma palpabile e visibile in ogni sua azione. Un esempio che lascia stupiti è il rispetto e la carità nei confronti dei detenuti e degli indagati : era il primo a stringere loro la mano in segno di saluto, quando si recava in ufficio e svolgeva indagini. Livatino osservava come Gesù affermi che “ la giustizia è necessaria, ma non sufficiente, e può e deve essere superata dalla legge della carità che è la legge dell’amore, amore verso il prossimo e verso Dio ”. Specialmente le giovani generazioni e gli studenti devono essere messe nelle condizioni di conoscere – a fronte di diffusi modelli negativi – esempi virtuosi, vite esemplari, straordinarie seppur apparentemente ordinarie: solo così – concludono – potranno essere adulti protagonisti, lavoratori onesti, forti del rispetto delle regole e della partecipazione alla vita civile, sociale, politica, evitando le scorciatoie e le lusinghe della criminalità e dell’illegalità”.