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    Speciale medicina
    27 Ottobre 2021
    A Torino un web-talk spiega perchè
    Meningite, importante prevenire

    La meningite, ossia l’infezione che invade l’organismo, in particolare strutture delicate come il sistema nervoso centrale, è una patologia pericolosa sia per l’esito letale che può avere, sia per i danni cronici che può causare a livello neurologico e sebbene il rischio di contrarla sia maggiore nei bambini in tenera età, permane per tutta la vita e interessa particolarmente le persone più fragili, come gli anziani o i soggetti immunodepressi. Dunque, è una malattia infettiva che non va sottovalutata e verso la quale è fondamentale mai abbassare la guardia sulla prevenzione. E, proprio sull’importanza della prevenzione concordano medici ed esperti intervenuti a Torino a un incontro promosso nell’ambito di “Pre-Occupiamoci della meningite”, un progetto editoriale sui rischi legati a questa patologia, ideato e promosso dal Gruppo Adnkronos con il supporto non condizionante di Gsk Italia.

    A confrontarsi sugli effetti della malattia meningococcica che, seppure rara, comporta esiti gravi, disabilitanti e spesso mortali, basti pensare che secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 10% dei pazienti va incontro al decesso nonostante riceva cure adeguate, mentre il 10-20% dei sopravvissuti può andare incontro ad amputazioni, danni cerebrali, perdita dell’udito, disturbi dell’apprendimento, sono stati Giovanni Di Perri, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Torino, Lorenza Ferrara, Dirigente SeReMi e Referente Attività Vaccinali della Regione Piemonte, Silvia Gambotto, pediatra di Libera Scelta, Carlo Bruno Giorda, Direttore S.C.Diabetologia dell’Asl Torino 5.

    “La profilassi attuale contro le malattie batteriche è promettente e porta dei vantaggi anche collettivi, basti pensare all’alta trasmissibilità della meningite meningococcica, causata dalla Neisseria meningitidis, che si può contenere molto bene grazie al vaccino – ha spiegato il professor Giovanni Di Perri – dobbiamo tenere presente, comunque, che la vaccinazione dell’adulto dà risultati differenti in base all’età di somministrazione. In linea di massima, è meglio vaccinarsi il più precocemente possibile”.