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    Salute
    15 Novembre 2021
    Dati preoccupanti quelli raccolti nel corso della giornata di screening di sabato
    Diabete, la pandemia ha aumentato i pazienti a rischio
    Rispetto al 2019 le persone a rischio molto alto aumentano del 4,8% (da 1,9 a 6,7%)

    CIVITAVECCHIA – La pandemia ha aumentato notevolmente i rischi di diabete. Sono i risultati della giornata di screening di sabato messa in campo dall’Adiciv con il supporto di Asl Roma 4, Cri e Lions.

    “L’iniziativa – spiegano dall’associazione – ha riscosso molto interesse tra i cittadini che volontariamente si sono sottoposti allo screening finalizzato a valutare il rischio di contrarre il diabete”.

    Lo screening prevedeva il seguente percorso; misurazione della glicemia, pressione arteriosa, peso, altezza, circonferenza vita, intervista sullo “stile di vita”, calcolo della massa corporea, incontro con il diabetologo ed infine visita oculistica per chi necessitava).

    La partecipazione è stata importante nei numeri, infatti si sono sottoposte a controllo 102 persone non diabetiche + 2 con diabete già noto, dei 102 non diabetiche 53 maschi e 49 femmine. I risultati dello screening, elaborati dal diabetologo Graziano Santantonio, sul totale dei partecipanti sono:

    Rischio molto alto 7 persone – pari al 6,87%;

    Rischio alto 32 persone – pari al 31,37%;

    Rischio medio 30 persone – pari al 29,41%;

    Rischio basso 33 persone – pari al 32,35%.

    Se confrontiamo tali risultati con gli ultimi dati disponibili che sono quelli relativi alla GMD del 2019 che fecero registrare queste percentuali:

    a) Rischio molto alto 1,9%

    b) Rischio alto 18,86%

    c) Rischio medio 39,62%

    d) Rischio basso 39,62%

    “Possiamo affermare – concludono dall’Adiciv – che nel 2021 rispetto al 2019 si è assistito ad un aumento cospicuo dei casi con rischio molto alto (6,87% rispetto a 1,9) e alto (31,37 rispetto al 18,86). Evidentemente, la pandemia Covid- 19 ha influito negativamente sugli stili di vita delle persone , provocando un aumento della sedentarietà e degli errati comportamenti alimentari”.

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