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    Economia e Lavoro, Politica
    28 Novembre 2021
    Rassegna stampa
    IL DIARIO. Le parole di Starace e il silenzio della politica

    CIVITAVECCHIA – Da civitavecchiesi c’è da essere preoccupati, dopo la presentazione agli investitori del piano strategico dell’Enel 2022-2024 da parte dell’amministratore delegato Francesco Starace.

    Non tanto per quello che ha detto il manager, ma soprattutto per quello che non hanno detto lui, e, il giorno dopo, la politica del territorio.

    «Si potrebbe ragionare sulla possibilità di tenere le centrali a gas in standby, per riaccenderle in caso di shock o eventi particolari: per ora su Civitavecchia viaggiamo con l’indirizzo che abbiamo ricevuto da tempo, ma siamo pronti a rivederlo seriamente, non in maniera strumentale». Questo il passaggio del Ceo dedicato esplicitamente a Torre Valdaliga Nord, condito poi da un altro paio di riferimenti non meno rilevanti, definendo la transizione verso il gas a Tvn «una scelta dell’operatore a cui non siamo affezionati, visto che gli impianti di quel tipo vanno in difficoltà dopo un certo numero di anni». A margine della presentazione del piano, Starace ha inoltre affermato: «Non possiamo scegliere in autonomia, senza confrontarci».

    E poi, ancora, chiarissimo: «L’eolico offshore non ci interessa, neanche in Italia. Non c’è niente che non va, ma il costo è doppio rispetto all’eolico onshore e mediamente la durata per costruire un impianto è il doppio. Noi stiamo puntando su altre cose», ha concluso Starace, che ha anche affermato che Enel prevede di abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas entro il 2040, sostituendo il portafoglio termoelettrico con nuova capacità rinnovabile oltre ad avvalersi dell’ibridazione delle rinnovabili con soluzioni di accumulo.

    Quindi, ricapitolando, il gas servirà ad Enel soprattutto per il capacity market, partendo da Montalto di Castro per poi realizzare anche la nuovo impianto a Civitavecchia. Nel frattempo non è chiaro se e come si intendano riqualificare e reimpiegare tutti i lavoratori diretti e dell’indotto che perderanno il posto, né se e quando verranno demoliti i gruppi a carbone per dare almeno una continuità nella fase “ponte” ai metalmeccanici, come sta avvenendo proprio a Montalto.

    Sull’eolico offshore il capo di Enel è stato categorico e non è chiaro – a queste condizioni di costo doppie rispetto allo stesso eolico onshore, con grandi incertezze circa tempi, costi e possibilità tecnica di realizzazione del progetto – chi potrà mai sostenere un investimento tanto rilevante come quello al momento ideato al largo di Civitavecchia.

    Nulla ha detto sul ruolo che il gruppo intenda far giocare alla nuova Enel Logistics. Non vorremmo che sia perché ancora a questo proposito non ci siano idee così chiare da essere inserite in una pianificazione strategica.

    Ma in ogni caso il silenzio che fa più rumore è quello della politica e delle istituzioni locali: non una parola si è udita dal sindaco Tedesco in giù.

    Segno evidente che le idee da proporre o per cui battersi sono ancora meno e ancora più confuse, al punto da far apparire chi rappresenta la comunità locale e il territorio completamente succube e subalterno rispetto a decisioni prese
    altrove.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Rassegna stampa dal quotidiano LA PROVINCIA del 28 novembre 2021