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    Sanità
    19 Marzo 2022
    Una toccante lettera del personale del reparto di medicina covid. Nella Asl Roma 4 sono stati 538 i decessi avvenuti
    Coronavirus, Civitavecchia ricorda le 134 vittime del virus

    CIVITAVECCHIA – Il personale del reparto di medicina covid dell’ospedale San Paolo ha ricordato le 134 vite strappate dal virus. Ieri, infatti, si è celebrata la giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus e medici, infermieri, Oss e personale ausiliario del reparto hanno voluto ricordare tutte le vittime con alcune toccanti parole.

    LA LETTERA – “Nella nostra memoria vive ogni volto, ogni pensiero, ogni racconto vissuto dietro la barriera di una tuta e una visiera – dicono – le voci concitate al telefono di chi in quel momento avrebbe voluto esserci, ma non poteva, e aveva nelle nostre parole l’unico conforto. Ne abbiamo applauditi tanti mentre varcavano la soglia del reparto con la guarigione. Ma resta nel nostro cuore chi non c’è più. Quando il respiro si faceva sempre più corto e le nostre mani e i nostri volti dietro la visiera dovevano confortare e sostituirsi agli affetti più cari. Grazie alla scienza, all’arrivo dei vaccini e delle nuove cure lo scenario è rapidamente cambiato sottraendoci alla morsa del virus. Ma ogni vostro sorriso, ogni lacrima, ogni storia resteranno sempre parte di noi. Siete sempre con noi Angeli”.

    I DECESSI – A pagare il prezzo più alto in vite umane furono sicuramente gli anziani delle Rsa, nel corso della prima ondata, forse la più cruenta. Basti ricordare i 22 decessi, dichiarati dal comitato dei parenti, sui 55 ospiti della Rsa Madonna del Rosario. I momenti drammatici che portarono all’apertura del reparto di medicina covid al San Paolo, dopo i primi positivi tra i pazienti.I decessi, in totale, nella Asl Roma 4 sono stati ben 538, a Civitavecchia 134: il 25% (24,90% per la precisione).

    IL COMMENTO – Il direttore sanitario del polo ospedaliero di Civitavecchia e Bracciano Antonio Carbone ha voluto lodare “il grande coraggio, l’abnegazione, la professionalità e l’umanità dimostrati da tutto il personale del reparto in momenti davvero difficili. Ora conosciamo il virus, abbiamo diverse armi ma prima non era così. I presidi scarseggiavano e la paura era tanta ma loro hanno sempre combattuto in prima linea, grazie. Ricordo quando mettevano in contatto i parenti dei pazienti tramite i tablet. In questi giorni iniziavamo ad avere contatti con il virus, è stata difficile. Ora il reparto va verso la chiusura, per la quarta e – spero – ultima volta ma a loro va il nostro grazie”.

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