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    Economia e Lavoro
    7 Maggio 2022
    Inflazione, l’allarme di Assoutenti: “Italiani spendono un 6% in meno per gli alimentari”

    ROMA – L’inflazione continua a crescere. L’aumento dei costi delle materie prime si riflette a cascata su tutta la filiera della produzione e, alla fine, arriva a intaccare anche i generi di prima necessità e quindi il portafogli di tutti. Il campanello d’allarme che suona più forte degli altri è quello dei consumi alimentari che, in Italia, stanno registrando una preoccupante flessione, determinata non solo dal forte rialzo dei prezzi al dettaglio, ma anche dall’impoverimento delle famiglie causato dal caro-bollette. A denunciarlo è l’Assoutenti che, dopo gli ultimi dati sulle vendite al dettaglio forniti dall’Istat, traccia un quadro del fenomeno. Gli acquisti di generi alimentari sono calati a marzo del 6% rispetto allo scorso anno – spiega l’associazione -. Se tale trend dovesse essere confermato anche nei prossimi mesi, si tratterebbe di una riduzione della spesa alimentare che, al netto dell’inflazione, vale circa 450 euro annui a famiglia. Il caro-prezzi mette così a rischio circa 6,4 miliardi di euro di consumi alimentari che potrebbero essere tagliati dagli italiani nel corso del 2022 per far fronte all’emergenza in atto – stima Assoutenti -.  In testa alla classifica dei rincari si piazzano gli oli alimentari i cui listini salgono del +63,5% rispetto al 2021, Farina +17,2%, Burro +15,7%, Pasta +14,1%, Pollo +12,2%, Verdura +12%, Frutti di mare +10,2%, Gelati +9,5%, Uova +9,3%, Succhi di frutta +8,9%, Pane +8,4%, Frutta fresca +7,8%, Pesce fresco +7,7%. ”E’ necessario – afferma il presidente Furio Truzzi – adottare misure urgenti tese a salvare i bilanci familiari, partendo dall’individuazione di un paniere di beni per il quale fissare prezzi amministrati, affrontando una situazione di emergenza con misure eccezionali, come avvenuto in passato”

     

     

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