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    Politica
    1 Novembre 2022
    Regione Lazio – Il centrosinistra si ferma a metà campo

    Strada in salita per l’accordo tra M5S e PD. Troppe le contraddizioni nonostante la presenza, nell’attuale giunta, di due assessori grillini. Si va verso un accordo Terzo Polo – D’Amato. Nel centrodestra ipotesi (molto concreta) Colosimo, la vera spina nel fianco di Zingaretti.

    ROMA – Nei corridoi della Pisana, in questi giorni, c’è grande fermento. Non è il collegato alla legge di stabilità, però, ad animare le discussioni, ma il riposizionamento degli esponenti politici, le future alleanze e chi rappresenterà le coalizioni nelle prossime elezioni regionali. Che si terranno, con molta probabilità, nei primi giorni del mese di febbraio, visto le imminenti dimissioni del Presidente Nicola Zingaretti.

    Filtra preoccupazione sulla possibilità, per il centrosinistra, di proporre una coalizione cosiddetta “campo largo”, anche se l’attuale maggioranza targata PD già governa insieme al Movimento 5 Stelle e il Terzo Polo di Calenda e Renzi. Da ricordare, però, che l’attuale assetto di governo Zingaretti non è espressione della volontà popolare, ma di un “accordo” successivo. Nel 2018, infatti, i grillini hanno ottenuto il 27% circa dei voti candidando alla presidenza Roberta Lombardi in solitaria contro le coalizioni di centrodestra e centrosinistra.

    Questo lo sa bene anche il leader Giuseppe Conte che, con il “campo largo”, vedrebbe svanire la forza del suo M5S che lo scorso 25 settembre, alle elezioni politiche, ha conquistato un lusinghiero risultato. I continui appelli, lanciati quotidianamente da Roberta Lombardi, attualmente assessore alla Transizione Ecologica della giunta Zingaretti, sembrano più speranze della stessa a continuare l’avventura di governo regionale. Come quelli del Governatore, che non passa giorno senza auspicare l’adesione al “campo largo” come unica strada per sconfiggere il centrodestra.

    L’accordo tra PD, M5S e Terzo Polo, però, potrebbe creare alcuni imbarazzi. Innanzitutto, nel Partito Democratico del Campidoglio, con Roberto Gualtieri che continua spedito la sua marcia verso la realizzazione del termovalorizzatore a Santa Palomba. Nel Movimento 5 Stelle, che di termovalorizzatore non vuole proprio parlare (sul tema dei rifiuti romani Conte ha fatto mancare la fiducia al governo Draghi). Nel Terzo Polo, che non perde occasione di attaccare Conte e l’intero M5S.

    Ecco allora spuntare una strada alternativa. Nei corridoi della Pisana è sempre più forte la voce di un accordo che vedrebbe in campo la coalizione PD-Terzo Polo con la candidatura alla presidenza di Alessio D’Amato, graditissimo (in tempi non sospetti) a Carlo Calenda. Con i grillini in solitaria a raccogliere quanti più voti possibili e a portare avanti il progetto di Giuseppe Conte che mira a diventare la prima forza politica dell’opposizione. D’altronde, già oggi alcuni sondaggi danno il M5S avanti al PD.

    Ci sono, poi, altri fattori che frenano lo zoccolo duro del Movimento e lo pongono in contrasto con le aspettative di Roberta Lombardi. All’interno della coalizione di centrosinistra, nelle città capoluogo del Lazio in cui si è votato lo scorso giugno, i 5 Stelle hanno racimolato percentuali irrisorie. Non sono riusciti ad eleggere neanche un consigliere. Poi c’è lo “schiaffo” di Pomezia, unico comune a guida M5S sfiduciato anche dagli esponenti del Partito Democratico. Ricordiamo anche il caso del ballottaggio al comune di Marino. Infine, l’incognita Raggi, abbandonata a sé stessa un anno fa contro le coalizioni di centrodestra e del PD alle elezioni comunali di Roma, proprio mentre nella giunta Zingaretti le sue colleghe di partito, Lombardi e Corrado, governavano a braccetto del Partito Democratico senza problemi.

    A conferma di quanto detto è arrivato, in settimana, il passo di lato di Daniele Leodori, che nel caso di “campo largo” è il favorito alla candidatura per la successione di Zingaretti. Il Vicepresidente della giunta ha fatto sapere che rimane in campo soltanto con un accordo ampio, che oggi sembra molto lontano.

    Nel centrodestra a breve verrà ufficializzato il nome per riconquistare, dopo dieci anni, la regione Lazio. Tra i nomi forti, all’interno degli uffici della Pisana, si continua a scommettere su Chiara Colosimo che, tirata in ballo anche nella trasmissione di Bruno Vespa, Porta a Porta, è stata definita la vera spina nel fianco della giunta Zingaretti. La Colosimo il 25 settembre è stata eletta alla Camera dei deputati, per lei potrebbe prospettarsi un biglietto di andata e ritorno verso la regione Lazio. In molti, dentro Fratelli d’Italia, la considerano l’”acchiappavoti” in gradi di dare quella marcia in più per riportare il centrodestra a via Cristoforo Colombo.

    Severino Pio