logo
    Politica
    14 Gennaio 2023
    Giovanna Fortuna (FdI): “Occorre risollevare la Regione Lazio da anni di malagestione”

    di Simona Tenentini

    CIVITA CASTELLANA – In vista delle Regionali, a tu per tu con i candidati consiglieri.

    GIOVANNA FORTUNA – Fratelli d’Italia

    Perché ha deciso di candidarsi?

    È stata una scelta condivisa con il gruppo dirigente di Fratelli d’Italia, credo che quando si fa politica si debba essere a disposizione dei cittadini e del territorio. E’ motivo di grande orgoglio per me essere stata chiamata a rappresentarli e al contempo non nego che sento pienamente la grande responsabilità che deriva da questa candidatura.

    Quali sono secondo Lei i settori della Regione Lazio con maggiori potenzialità inespresse?

    Viviamo in un’area bellissima da ogni punto di vista, ma che soffre di un ritardo infrastrutturale che non ha paragoni con nessuna altra zona d’Europa. Basti pensare che Viterbo dista da Roma 100km e per raggiungerla in treno servono oltre due ore, su binario unico o attraverso una ferrovia di un secolo fa. Quale altro capoluogo europeo ha questo handicap? Queste mancanze hanno avuto e hanno ripercussioni devastanti sul nostro territorio sul lato commerciale e produttivo e anche turistico.

    Abbiamo la fortuna di poter disporre di itinerari storico naturalistici di qualità, un susseguirsi di scorci e paesi che racchiudono realtà culturali, paesaggistiche, archeologiche ed enogastronomiche che rappresentano un unicum e che ci possono rendere competitivi, turisticamente parlando, non solo in Italia ma in Europa. Anche dal punto di vista industriale il nostro territorio offre grandi potenzialità. Io che sono di Civita Castellana non posso non pensare al polo industriale della ceramica, dove le aziende sono sempre state all’avanguardia ed hanno solo bisogno della collaborazione da parte delle amministrazioni per essere ancora più competitive.

    Quali sono i primi provvedimenti che dovrà adottare la squadra di governo regionale?

    Credo sia doveroso intervenire in prima battuta e con tempestività sulle tante incompiute e sui problemi lasciati in eredità dalla Giunta uscente. Mi riferisco ad esempio alla riduzione dei servizi sanitari nei territori, alla pessima gestione dei rifiuti operata dalla Regione a trazione PD, che ha trasformato la Tuscia nella discarica del Lazio, senza un piano di gestione coerente e lungimirante. Soprattutto c’è la necessità di rimettere il cittadino al centro del dibattito, si guardi come esempio negativo all’operato della Regione sul recente dimensionamento scolastico: l’ente regionale ha approvato, nonostante tutti i pareri tecnici contrari, il piano concepito dalla Provincia di Viterbo a mero uso e consumo del Pd, che penalizza gran parte di studenti e territori. Queste sono situazioni da cui prendere le distanze, invertendo la rotta perché si facciano gli interessi della gente e non di questo o quel partito.

    Abbiamo segnalato più volte la situazione di degrado dell’ospedale di Civita, qual è la sua opinione al riguardo?

    Su questo tema va fatta opportuna chiarezza. Sull’ospedale di Civita Castellana è in corso un grande intervento di ristrutturazione di oltre dieci milioni di euro, partito anche grazie alla spinta e lavoro dell’allora sindaco Massimo Giampieri. Tale intervento è ancora in corso di realizzazione, ma ha portato in questi anni all’apertura del nuovo cup e del nuovo pronto soccorso, mentre altri lavori sono ancora in corso. Credo che un amministratore lungimirante sia quello che lascia tracce del suo operato anche dopo vent’anni dalla fine del suo mandato, come nel caso di Massimo Giampieri. Il problema reale che viviamo oggi, causato soprattutto dalla gestione della salute pubblica da parte del duo D’amato-Zingaretti, risiede soprattutto nel taglio dei servizi che per una struttura come quella civitonica è inaccettabile. Pensiamo alla terapia intensiva o al reparto di Ostetricia e Ginecologia, situazioni di cui purtroppo troviamo esempi in tutto il territorio del Viterbese, con il risultato che a farne le spese sono cittadini e lavoratori.

    Quale è il valore aggiunto della sua candidatura?

    Questo non spetta a me dirlo, saranno i cittadini a decidere se la mia candidatura possa rappresentare un valore aggiunto oppure no. Posso solo dire che serietà, caparbietà e voglia di rendere servizio al mio territorio non mi mancano e qualora fossi chiamata a farlo sono pronta a mettere a disposizione il bagaglio culturale e professionale che ho acquisito negli anni attraverso il lavoro e la mia attività di consigliere ed assessore.

    Un giudizio sul governo uscente

    Credo che il giudizio sia dettato dai fatti, o meglio, da ciò che non è stato fatto: basta ricordare ciò che Zingaretti aveva promesso nel 2018 e confrontarlo con ciò che è stato veramente fatto. Poco o niente. Senza soffermarci sulla mancanza di coerenza di chi prima gridava contro i 5 stelle e poi ci ha stretto un’alleanza politica facendoli entrare in giunta, penso che l’Amministrazione Zingaretti verrà ricordata esclusivamente come quella del caso concorsi ad Allumiere, quella dei disastri nell’approvazione dei Ptpr bocciati dalla consulta, delle nomine politiche su cui è intervenuta la Corte dei conti.

    E soprattutto per i milioni di euro spesi per comprare, in piena emergenza covid, mascherine da una ditta produttrice di lampadine.