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    Cronaca, Salute
    24 Gennaio 2023
    Come Avvicinarsi alla Riflessologia Plantare e corporea DEL METODO ogni settimana siamo qui sulla CRONACA24

    Roma – I CINQUE ELEMENTI Il metodo Lucia Torri Cianci interpreta le espressioni plantari attraverso la teoria dei cinque elementi della medicina tradizionale cinese, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, quindi oggi diamo un nome a questi piedi collegati al Legno, al Fuoco, alla Terra, al Metallo e all’Acqua.

    Piedi costretti: elemento legno, fegato e cistifellea, muscoli..

    Piedi trattenuti: elemento fuoco, cuore e intestino tenue, circolazione..

    Piedi affranti: elemento terra, milza e stomaco, derma..

    Piedi delusi: elemento metallo, polmoni e intestino crasso, cute..

    Piedi allarmati: elemento acqua, reni e vescica urinaria, ossa.

    Da questi principi ne trae i parametri per attuare i protocolli idonei durante i trattamenti che consistono nel lavorare le zone riflesse plantari di organo e visceri collegati ad ogni elemento, applicando poi sul corpo tecniche specifiche che interpretano e traducono i bisogni dei vari tessuti affinché possano riabilitare la loro competenza funzionale ed emotiva.Quella del Metodo Lucia Torri Cianci è una riflessologia che non si limita a collegare il piede al corpo ma che permette di comprendere quale storia emotiva si cela dietro una manifestazione plantare, che non è quasi mai determinata dal caso o da abitudini scorrette. Gli operatori del benessere hanno l’immensa fortuna di potersi prendere cura dei loro clienti attraverso le meticolose attenzioni con cui operano su di loro, e quando queste attenzioni si avvalgono di una conoscenza che va oltre a ciò che vedono e rilevano, il loro lavoro diventa magia. Una magia che fa di questo mestiere un’avventura entusiasmante e straordinaria.

    1 I PIEDI COSTRETTI Piedi che presentano rigidità, callosità diffuse o localizzate, ispessimenti, duroni, ipercheratosi. In riflessologia queste espressioni denunciano una rigidità dei tessuti muscolari del corpo, dello strato connettivale, dei sistemi legamentosi e tendinei. L’approccio interpretativo legge in queste manifestazioni emozioni quali il senso di costrizione, senso di impotenza, rabbia non espressa, frustrazione nel non poter reagire, bisogno di ribellarsi. Sono i piedi di quei soggetti che bruciano frustrazione quando tutt’attorno impera il non rispetto. Che contengono l’urlo del disappunto e del senso di impotenza: quelli che inciampano nell’essere troppo bravi e onesti. Persone costrette a dovere dimostrare con fatica il proprio valore a fronte di un mancato riconoscimento. Il modo più efficace per sciogliere gli stati tensionali e fibrotici del tessuto muscolare è applicare tecniche manualistiche decontratturanti, di allentamento, distensione e ammorbidimento, affinché l’alleggerimento dell’intera struttura aiuti il soggetto a vivere la quotidianità con meno tensione, affrontando le avversità con coraggio, forza e propulsiva energia, liberando il corpo dalle gabbie della frustrazione e dell’impotenza.

    2 I PIEDI TRATTENUTI Piedi che presentano arrossamenti e congestioni, tendenza ai geloni, disagi del sistema circolatorio sanguigno. Espressioni che denunciano un’implicazione e un sovraccarico nel circuito vascolare dei tessuti corporei. L’approccio interpretativo legge in queste manifestazioni, emozioni chiamate vergogna, pensieri non condivisi, ansia nel comunicare, resistenza a parlare, gioia trattenuta.Sono i piedi di coloro che sanno ascoltare in silenzio parole che fanno male. Che faticano a comunicare le loro idee, i loro propositi, la loro opinione. Soggetti che hanno contenuto la gioia, l’entusiasmo, nascondendo l’enfasi dentro a una rumorosa vergogna. Il modo più efficace per intervenire sul disagio da rallentamento circolatorio corporeo è applicare tecniche manualistiche, vascolarizzanti, riattivanti, fluidificanti, affinché l’alleggerimento dei circuiti sanguigni aiuti l’individuo nel vivere quotidiano con più sdrammatizzazione, meno compressione e con una più accentuata capacità nel comunicare il proprio pensiero e le proprie verità.

    3 I PIEDI AFFRANTI Piedi che presentano gonfiori, piccoli edemi linfatici circoscritti o diffusi, umidita interdigitale o su tutta la superfice plantare, colorito giallognolo. Espressioni che denunciano un rallentamento del sistema linfatico dei tessuti dermici del corpo. L’approccio interpretativo permette di riconoscere in queste manifestazioni l’emozione dell’essere affranti, stanchi, abbattuti, spossati e prostrati. Sono i piedi coloro che si mettono da parte quando l’aiuto gli viene negato. Che si fermano nel dubbio e si perdono nella nebbia dell’incertezza. Individui stanchi di dare senza riserve a immeritevoli richiedenti. Anime compassionevoli che accolgono il bisogno altrui dimenticandosi di volersi bene. Il modo più efficace per intervenire sul disagio da rallentamento linfatico corporeo è applicare tecniche manualistiche drenanti, riabilitanti, riparatorie, che abbiano la finalità di recuperare le competenze del sistema linfatico nei costretti superficiali e profondi, affinché la velocizzazione del contenuto linfatico aiuti il soggetto a recuperare quella giusta dose di amor proprio funzionale a ricaricarsi di energia ed entusiasmo, ma soprattutto riabilitare il loro volersi bene prendendosi cura del proprio bisogno.

    4 I PIEDI DELUSI Sono piedi che presentano forti disidratazioni, secchezza localizzata o diffusa, desquamazione, fibrosi del tessuto superficiale. Espressioni che denunciano disagi ossigenativi del tessuto cutaneo del corpo, una diminuzione dell’elasticità della pelle nei vari distretti. L’approccio interpretativo ci permette di riconoscere in queste manifestazioni l’emozione della delusione, della scontentezza, dell’insoddisfazione, del sentirsi soli, non considerati. Questi sono i piedi di chi molte volte ha scelto la dolorosa solitudine lasciando ad altri l’incontro di un’emozione. Quelle persone che subendo l’aridità emotiva hanno bruciato l’ossigeno di una benefica convivenza. Che se ne sono andati senza sbattere la porta, in silenzio, da soli, abbandonando il sorriso in un vecchio cassetto. Il modo più efficace per intervenire sui disagi ossigenativi della cute è utilizzare tecniche manualistiche di sfregamento, superficiali e veloci, che permettano la riabilitazione respiratoria della pelle attraverso una vasodilatazione cutanea e che favoriscano una migliore circolazione dell’ossigeno a livello superficiale, affinché il soggetto possa percepire lo spazio attorno in modo meno ostile e diffidente, e che lo aiutino a ricostruire l’idea di se stesso per riuscire ad abbandonare il suo essere distaccato e deluso, recuperando il senso di accoglienza e disponibilità.

    5 I PIEDI ALLARMATI Sono i piedi che manifestano una mancanza di tono dei tessuti, dolori articolari localizzati o diffusi in tutto il piede, storture a uno o più dita, cedimento della volta plantare, piattismo, alluce valgo. Espressioni che denunciano sul corpo uno stato di rigidità nel tessuto osseo, nei distretti articolari, nell’impalcatura vertebrale. L’approccio interpretativo ci permette di riconoscere in queste manifestazioni l’emozione dell’allarmismo, della paura, dell’eccessiva sensibilità emotiva, dello sgomento nell’affrontare situazioni complicate e difficili. Sono i piedi di chi si è fermato davanti all’ignoto per paura di fallire. Di coloro che tentennano convinti di non riuscire a superare le insidie della vita. Che provati dall’insicurezza si dimenticano del loro valore. Che hanno preferito rinunciare, piuttosto che affrontare i mostri del giudizio sociale. Anime nobili che percepiscono in modo troppo forte i rumori emotivi della vita. Il modo più efficace per intervenire sulle resistenze articolari è applicare tecniche manualistiche rivolte al riscaldamento, allo scioglimento delle tensioni nelle giunture articolari affinché il soggetto possa riabilitare la forza, la determinazione e l’autostima nell’affrontare le difficoltà e le incognite che la vita riserva senza preavviso.

    Una riflessologia che permette di comprendere quale storia emotiva si cela dietro una manifestazione plantare.

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