Passano gli anni ma il verdetto resta comunque sempre lo stesso. Nemmeno quest’anno l’Italia del Rugby riesce ad evitare il cucchiaio di legno. Dopo la cocente delusione della sconfitta interna col Galles, gli azzurri chiudono chiaramente senza speranza, trafitti, seppur con orgoglio, dai colpi della temibile Scozia ad Edinburgo. Finisce 26 a 14 per i padroni di casa, nonostante una buona partenza azzurra, nell’arco dei due tempi, esce tutta la qualità, forza, potenza e tradizione dei britannici. Italia brava e coraggiosa, capace, a dir la verità appunto, di sfiorare la clamorosa meta del 19 a 19 ad una manciata di minuti dalla fine. Qualcosa che alimenta i rimpianti azzurri.

Fondamentalmente una sola gara sbagliata, forse caricata troppo, per un gruppo così giovane come quello del rivoluzionario CT Crowley: proprip quella col Galles. Galles che quindi chiude salvo, noi ancora ultimi. Ma questa Nazionale ha saputo far molto di più: ha riconquistato cuore, entusiasmo, ambizione degli italiani. Gruppo giovane e ambizione. Rugby nuovo, moderno, a tratti entusiasmante. Pur con tutti i nostri limiti affrontando quei giganti. L’Italia ha apprezzato. Ne va fiera. E guarda con ottimismo al proprio futuro.