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    Politica
    29 Marzo 2023
    Lazio – Bilancio al voto del Consiglio, le opposizioni attaccano. Il centrodestra “Ha governato Zingaretti”

    ROMA – Si vota oggi la manovra di bilancio della regione Lazio. L’assessore Giancarlo Righini, intervenendo ieri in Aula per la sua relazione ha riferito che i 22,8 miliardi di euro di debito impongono una opera di risanamento urgente.

    Nonostante il buco trovato dalla giunta Rocca, l’opposizione e i sindacati sono passati all’attacco sulla riduzione del fondo per alleggerire la pressione fiscale.

    Il quadro di finanza pubblica per il triennio 2023-25, ha spiegato l’assessore al bilancio, “è inevitabilmente condizionato dai risultati negativi della gestione precedente e quindi il bilancio di previsione sarà prettamente tecnico; dei circa dieci miliardi di entrate previste in totale, la gran parte dovrà andare a coprire spese di tipo corrente e pertanto non elastiche. Non è prevista accensione di nuovo debito in seguito alle prescrizioni della Corte dei conti finalizzate al risanamento dei conti regionali”.

    “La normativa – ha continuato Righini – impone una condivisione e una rendicontazione della propria attività alla Corte dei Conti. Questo determina il fatto che la credibilità della Regione passa necessariamente per la Corte dei Conti”.

    “Riteniamo – ha concluso Righini – che oggi ci sia una questione di credibilità. Il debito è lievitato a 22.8 miliardi di euro, non voglio fare polemica perché ci sono state questioni complicate come, ad esempio, la pandemia ma – ha aggiunto – la conseguenza è che noi oggi dobbiamo fare i conti con questa realtà. Dobbiamo contenere la spesa e le risorse regionali. L’obiettivo è spendere prioritariamente le risorse comunitarie, mentre quelle regionali in maniera residuale.

    Come più volte ha spiegato il governatore Rocca, si tratta di un bilancio tecnico “fotocopia” della precedente giunta.

    Come detto l’opposizione e i sindacati hanno criticato la manovra. Natale Di Cola, segretario regionale Cgil di Roma e del Lazio, ha contestato l’affermazione che si tratti di un bilancio prettamente “tecnico”, avendo ravvisato scelte di natura politica all’interno delle disposizioni. Il Segretario regionale della Cgil ha sottolineato come la scelta di non rifinanziare il fondo cosiddetto tagliatasse sia di natura politica, “che comporterà un aumento fiscale di circa 350 milioni di euro, quasi tutti a danno delle classi medio-basse, in un contesto dove Roma e il Lazio hanno il triste primato di essere i piuù tassati d’Italia”.

    Sulle stesse posizioni anche i partiti di opposizione alla Pisana. “Stratta di un bilancio che non alloca risorse, anzi, taglia i servizi e questo non può essere certo motivo di soddisfazione”, inoltre, “il rialzo delle aliquote e la non proporzionalità in base alle fasce di reddito sono anche due elementi preoccupanti”, ha detto Roberta Della Casa, capogruppo del M5s. Per il consigliere Pd, Daniele Leodori: “In questo inizio ci sono avvisaglie preoccupanti: Sul debito c’è una situazione diversa rispetto a 10 anni fa, l’indebitamento ora è conosciuto, certificato dalla Corte dei Conti”.

    Il consigliere Alessio D’amato di Insieme per il Lazio, sulla manovra finanziaria, ha precisato che “da parte nostra non c’è la volontà di ritardare l’adozione di questo provvedimento, mi preme però ricordare di salvaguardare le prerogative del Consiglio regionale in ambito alla sua attività legislativa sul tema del disavanzo sanitario. Dobbiamo fare una discussione franca”.

    Critiche rispedite al mittente dal Capogruppo della Lega Angelo Tripodi, che ricorda chi ha governato negli ultimi dieci anni e chi ha “nascosto” il debito. “Il debito complessivo della Regione Lazio è di 28 miliardi di euro, a cui si aggiunge il mutuo pari a 10 miliardi di euro stipulato dalla giunta Zingaretti nel 2013. Il centrosinistra ha aumentato la tassazione al massimo e ha beneficiato della liquidità, mentre il prestito dovrà essere pagato dal 2024 come stabilito tra l’amministrazione Zingaretti e il Governo a seguito del sisma del 2016. Un mutuo – prosegue Tripodi – che non è computato nell’indebitamento e la Regione Lazio dovrà sborsare 325 milioni di euro all’anno per i prossimi 30 anni – ha concluso – però il Pd ha problemi a dire la verità in linea con l’extragettito Irpef e Irap usato per i trasporti e le altre finalità, invece di destinarlo per la sanità”.