Morale devastato, musi lunghi, ossa rotte. Dopo una stagione lunghissima e una cavalcata europea straordinaria, Fiorentina sconfitta sul più bello. In casa, rimontata dal Basilea. Non basta il gol dell’ex Cabral in apertura: la Viola sviluppa bene, ma non riesce mai a trovare il guizzo del raddoppio. Nella ripresa si sente l’assenza di Milenkovic e distanza meno impeccabili: Diouf si inventa la percussione che vale il pari che cambia inerzia e mood al Franchi. Basilea più attento, arcigno, squadra molto italiana, che difende molto bassa. E colpisce sulla palle inattive: ingenuità Viola all’ultimo respiro, sorpasso ospite su corner.

Amarezza al Franchi, ma tanto orgoglio per il cammino realizzato fin qui. Quel cammino che certamente adesso non può ostacolare l’ambizione di andare in Svizzera e recitare un ruolo di primordine: serve raccogliere la delusione e preparare la voce grossa, giovedì prossimo. Italiano parla di difficoltà a scardinare blocchi bassi e dovrà trovare una soluzione, il Basilea probabilmente vanta più esperienza internazionale, ma vietato mollare proprio ora. Firenze partirà con 3000 tifosi al seguito.