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    6 Giugno 2023
    Lazio, ufficiale l’addio di Tare: “18 anni, esperienza bellissima”

    Adesso è ufficiale. Dopo mesi di voci e suggerimenti, stavolta solo conferme: Tare dice addio alla Lazio. Lascia il DS, dopo 18 stagioni, tra calciatore e direttore, che saluta a tutti gli effetti Formello. Storico braccio destro e figura di fiducia di patron Lotito, adesso definitivamente sancita la fine di un’era. Probabilmente mai radiosi rapporti con Sarri, malgrado una Champions appena centrata nel primo biennio del tecnico toscano alla corte biancoceleste. Contrasti di matrice tecnica, idee completamente differenti, malgrado i risultati raggiunti. Tare voleva andar via, l’aveva capito da tempo; dall’altra parte nessuno ha proposto alcun rinnovo contrattuale. Al 30 giugno le strade tra Lazio e Igli si separeranno quindi definitivamente.

     

    Da quando ha smesso di far il calciatore, dopo le esperienze in A tra Brescia e Bologna, Tare una volta chiusa la sua esperienza agonistica proprio coi colori biancocelesti ha scelto di far il dirigente della Lazio. Una vita a Roma e tante notevoli soddisfazioni. Se ne va qualcuno che Formello l’ha respirata e annusata più di chiunque altro. “È da tempo che ho maturato questa scelta, ma ho aspettato per il bene della Lazio di raggiungere il traguardo della Champions League, consapevole di aver costruito una squadra forte, con calciatori straordinari predisposti per ottenere questo obiettivo – spiega l’ormai ex direttore sportivo della Lazio –  Un’esperienza bellissima, fatta di gioie, sconfitte e di trofei”. Ringrazio il presidente Lotito per l’opportunità che mi ha dato, i tifosi biancocelesti che mi sono entrati nel cuore, il club con tutti i suoi componenti, i calciatori, lo staff e tutti coloro i quali mi sono stati vicino in questo percorso”.

     

    Uno scenario chiaro da settimane. Anni e anni di colpi importanti, Milinkovic l’esempio più blasonato. Malgrado i risultati conseguiti negli ultimi 24 mesi, un amore mai decollato con Maurizio Sarri: idee ed ideologie differenti, scelte di mercato mai definitivamente approvate o complementari. Igli lascia dunque tribuna, Formello e scrivania, dopo 18 anni. Il progetto andrà avanti, la Lazio con Sarri. Maurizio sembra esser l’unico punto fermo biancoceleste in questo momento: s’è innamorato di quei colori, vuol far grandi cose nel tempo, sogna progetto a lungo termine. E Lotito evidentemente ha scelto lui. Lo sport è anche questo. Adesso Tare cerca squadra. Chissà se la Lazio si ritufferà su un nuovo direttore sportivo.