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    Cronaca
    20 Luglio 2023
    Referendum sul mega impianto eolico a Farnese, i cittadini chiamati a votare No

    di Simona Tenentini

    FARNESE – Continua lo scempio del territorio della Tuscia.

    La prossima devastazione in programma è la realizzazione di un mega impianto eolico a Farnese, contro il quale si sta muovendo, da tempo, il Comitato Ambiente e salute Tuscia.

    Il prossimo 23 luglio è previsto un referendum sullo scottante tema ed il comitato, attraverso i prorpi canali social, sta divulgando le regioni del No.

    “I

    lL 23 luglio votiamo NO al parco eolico industriale!

    Il Comitato Ambiente e Salute Tuscia in novembre è venuto a conoscenza del progetto Vallerosa, prima nessuno ne aveva parlato, e infatti nel raccogliere le firme contro questo impianto eolico industriale, chiedemmo all’ Amministrazione di informare e coinvolgere la popolazione.

    A gennaio nelle Osservazioni contrarie al Progetto inviate alla Regione Lazio evidenziammo che informare e coinvolgere la popolazione fosse, oltre che un dovere di trasparenza, anche uno dei requisiti previsti dalla normativa per il buon accoglimento del progetto.

    Visto che non abbiamo ottenuto risposte in tal senso abbiamo diffuso un volantino dove spiegavamo le nostre preoccupazioni e le ragioni della nostra contrarietà al progetto. Poi, recentemente, abbiano pubblicato un nostro comunicato sulle ragioni della nostra contrarietà all’impianto eolico industriale Vallerosa e a tutti gli impianti che la Tuscia rischia di ospitare ( più di 100 pale alte dai 200 ai 250 metri e larghe circa 160 metri).Se poi contiamo l invasione delle pale del minieolico, alte già fino a 100 metri, ma che a causa di una legge possono essere sostituite con pale alte fino a 250 metri (Nella strada tra Ischia di Castro e Valentano e Cellere l invasione è già iniziata), lo scenario si fa ancora più triste e preoccupante. A Farnese siamo già a quota 3 installate.

    L’Amministrazione nel suo programma elettorale si dichiarava contraria al minieolico. Quindi chiediamo che faccia rispettare le fasce di rispetto dei 3 km dai Beni Culturali, da quelli vincolati ex art 136 del Codice dei Beni Culturali e dagli Usi Civici come prevede la legge.

    Da mesi raccogliamo informazioni, ci documentiamo su questi temi, e affermiamo con forza che scelta peggiore non potrebbe esistere per la comunità di Farnese.Un progetto di 6 pale mostruose (mai viste così grandi) che verranno raddoppiate o triplicate di numero (come già successo ad Arlena di Castro, dove da 7 siamo già a quota28).

    La Tuscia è sotto attacco e Farnese non è esente!Un territorio contaminato da simili ecomostri verrà da qui a poco considerato come svalutato, perso, compromesso, come compromessi saranno il valore degli immobili e dei terreni, delle attività turistiche, delle produzioni agricole di qualità, delle attività economiche e artigianali!La Tuscia è anche stata individuata per i depositi delle scorie nucleari. Una volta reso il territorio da agricolo, naturale e a vocazione turistica in zona “ industriale” non ci saranno più alibi per rifiutarle!

    La Provincia di Viterbo ha già dato!

    Produce circa l 80 % di energia elettrica da fotovoltaico e eolico. Rieti lo 0%, Roma il 6% circa. Non vogliamo diventar la discarica di Roma per rifiuti e altre nefandezze.L’Amministrazione comunale ha preso atto del “notevole impatto ambientale” del progetto, come ha scritto nella Delibera di Consiglio per la Consultazione. Quello che non capiamo è il perché ancora si ostini a pensare che i 200 mila € annui (a novembre erano stati promessi 800. 000 €!!! Che calo repentino!!! ) possano risarcire i danni che subiranno i farnesani con la svalutazione degli immobili e dei terreni, oppure i danni che subiranno le attività economiche e l Ambiente e la Salute dei cittadini, visto il loro stretto contatto.i Farnesani stanno prendendo coscienza dei danni che subiranno, e sicuramente il 23 luglio voteranno NO.

    Quindi la forzatura al Regolamento per il quorum del 50% crediamo sia inutile, come già evidenziato dall’ex Sindaco Alessandro Santi.

    Il 23 luglio votate NO in massa, perché esistono progetti molto più vantaggiosi e sostenibili, come le comunità energetiche. Abbiamo tempo fino al 2050 per partecipare alla transizione energetica, e tra l’altro il Piano Energetico regionale prevede lo sviluppo degli impianti Eolici industriali sul mare a 30 km dalla costa di Civitavecchia.Scegliamo quindi un progetto che sia vantaggioso per la comunità, senza accettare i quattro soldi offerti da queste società, che guadagneranno miliardi devastando il nostro territorio.”