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    Amministrazione
    27 Luglio 2023
    Tarquinia Lido – Contro vandali, degrado e pericolo di crolli, interdetto l’accesso alla riserva delle Saline. Via anche chi occupa manufatti lungo il Mignone

    Sindaco Giulivi costretto all’ordinanza dal pericolo di crolli, cannibalizzazione dei manufatti e i mancati interventi da parte del Demanio nel Borgo delle Saline. Argini da rifare lungo il fiume dopo le piene di primavera. Anche la sede Unitus con accessi limitati

    TARQUINIA – Nel tardo pomeriggio di ieri sull’Albo Pretorio del Comune di Tarquinia è stata pubblicata un’ordinanza che vieta l’accesso a chiunque non autorizzato nella riserva naturale delle Saline.

    L’area in questione è di proprietà del Demanio dello Stato e le strutture e manufatti abusivi utilizzati anche a scopo residenziale costituiscono costante e permanente rischio per la pubblica e privata incolumità.

    A distanza di anni, infatti, nonostante l’impegno profuso dall’Agenzia del Demanio, Direzione Regionale Lazio e i continui interventi prodotti dal Comune di Tarquinia, non si è arrivati alla definizione di un progetto di riqualificazione del Borgo, condiviso da tutti gli enti a vario titolo coinvolti (Agenzia del Demanio, MIC, MiTE, Arma dei Carabinieri, Comune di Tarquinia e Regione Lazio).

    Promossa l’istituzione di un tavolo di concertazione istituzionale che non ha chiarito a chi deve essere in capo l’attuazione di un progetto di riqualificazione.

    Dalle relazioni prodotte nelle varie riunioni è emerso che:

    • molti stabili versano in uno stato di abbandono avanzato con evidenti segni di degrado;
    • molte strutture presenti hanno infissi divelti e rovinati;
    • in gran parte dei fabbricati sono evidenti i segni di effrazioni, perpetrate nel corso del tempo da ignoti, che rendono di fatto accessibili a chiunque quei fabbricati, esponendo così tutta l’area al pericolo concreto di ulteriore danneggiamento, atti vandalici, invasione di terreni o edifici, ovvero altre ipotesi di reato certamente ravvisabili, e ravvisate nel corso del tempo nell’area sopracitata, divenuta oggi, di fatto, non più fruibile in sicurezza;
    • le mura perimetrali di alcuni edifici mostrano notevoli pezzature di distacco dell’intonaco, che minaccia di rovinare a terra in modo imprevedibile ed incontrollato;
    • negli edifici sono inoltre state rilevate evidenti crepe che sono state popolate da vegetazione di vario genere;
    • i cavi, che servivano (e/o servono) l’elettricità ad alcuni edifici, risultano penzolanti ed in alcuni tratti “volanti”;
    • l’area ove insiste il fabbricato, che una volta era il centro di lavorazione del sale, e spazi circostanti risultano assai pericolose, considerati i cedimenti visibili nelle sue parti strutturali.

    L’ordinanza di chiusura dell’intera area potrà permettere già nell’immediato sopralluoghi in grado di stabilire la tipologia di intervento e le priorità dello stesso.

    Purtroppo l’area così pregiata e teatro anche di set cinematografici come ad esempio Pinocchio è da troppi anni abbandonata a se stessa e le persone che visitano il Borgo, spesso e volentieri si rendono protagonisti di atti di vandalismo e cannibalismo di strutture appena restaurate.

    L’albergo diffuso ristrutturato è stato praticamente devastato con l’asportazione degli infissi, dei cavi di rame e delle gronde.

    Non solo. Con questa nota la regione Lazio ha invitato, senza mezzi termini, l’amministrazione comunale di Tarquinia ad assumere qualsiasi provvedimento e misura di protezione civile finalizzati alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità, attraverso il tempestivo allontanamento e sgombero delle persone dalle strutture stesse, presenti su entrambe le sponde del fiume Mignone, nel tratto compreso tra il ponte della SP 45 e la foce.Dopo vari incontri con gli uffici tecnici comunali, regionali e del demanio l’inevitabile decisione di ordinare l’immediato sgombero totale e allontanamento delle persone che a qualsiasi titolo si trovino nei manufatti che insistono nel tratto compreso tra il ponte della SP 45 e la foce del fiume Mignone, connesso con la presenza di manufatti privi di titolo abilitativo. Imposta anche l’immediata interdizione al transito e sosta di qualsiasi mezzo tranne quelli autorizzati e di servizio in stanza alla caserma dei carabinieri forestali.