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    Cronaca
    3 Agosto 2023
    Reddito di cittadinanza: nella Tuscia revocato a quasi il 60% dei percettori

    di Simona Tenentini

    VITERBO – «Domanda di Rdc sospesa come previsto dall’articolo 13 del DL 48/2023 conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali»

    Cinque righe di un sms che, dal 1 agosto, hanno annunciato lo stop del sussidio a 169000 famiglie in tutt’Italia, generando agitazioni, manifestazioni in piazza, scontri politici.

    A Viterbo e provincia a ricevere il tanto temuto avviso sono stati 5796 nuclei familiari, per un totale di 11.072 persone, ovvero il 58,5 dei percettori.

    562, 79 l’importo medio dell’assegno e 3390 i nuclei che non p0tranno più richiedere l’assegno d’inclusione.

    Una vera e propria decimazione, perfettamente in linea con il trend nazionale che stravolgerà, anche nella Tuscia, gli ormai consolidati equilibri sociali creatisi dopo l’introduzione della misura alquanto discussa.

    Nato con due obiettivi, contrastare la povertà e favorire l’occupazione, il reddito di cittadinanza ha sostanzialmente ed oggettivamente fallito sul piano occupazionale.

    Secondo gli ultimi dati dell’INPS, a giugno hanno ricevuto il reddito di cittadinanza 895mila nuclei familiari, per un totale di quasi 2 milioni di persone. La pensione di cittadinanza, la versione del reddito di cittadinanza per gli anziani sopra i 67 anni, è stata ricevuta da 114mila famiglie per un totale di 130mila persone coinvolte.

    L’importo medio dell’assegno – considerati entrambi i tipi – è stato di 565 euro al mese.Da aprile del 2019 a giugno del 2023, in poco più di quattro anni, sono stati spesi 31,5 miliardi di euro per garantire reddito e pensione di cittadinanza

    A fronte delle somme spese occorre sottolineare il gran numero di frodi rilevate: tra le più eclatanti quella scoperta nel mese di novembre 2021 in cinque regioni del Sud Italia (Campania, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Molise), che aveva portato alla scoperta di oltre 19 milioni di euro indebitamente percepiti da beneficiari del reddito di cittadinanza o quella di aprile del 2022 pari ad un  totale di 21 milioni di euro.

    Secondo una ricostruzione del sito Pagella Politica, tra il 2019 e il 2021 i Carabinieri hanno scoperto che quasi 48 milioni di euro erano stati percepiti indebitamente da oltre 13mila beneficiari.

    Somma più che raddoppiata tra il 2020 e il 2021 con 127 milioni di euro.

    Ora al posto del reddito di cittadinanza saranno introdotti due i nuovi provvedimenti: l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro.