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    Cronaca
    8 Agosto 2023
    Ampliamento discarica di Viterbo: due anni che se ne parla nel silenzio generale dei sindaci

    di Simona Tenentini

    VITERBO –  “Discarica di Monterazzano, procedura d’ampliamento avviata dalla precedente amministrazione regionale e non sono arrivate osservazioni agli avvisi di ottobre 2022 e febbraio 2023”.

    Tre righe lapidarie ma altamente esaustive sulla passività con cui, nella Tuscia, sia stato affrontato il preoccupante fenomeno dell’ampliamento del sito di raccolta viterbese, che rischia di diventare una vera e propra “bomba ecologica” come è stata definita da più parti.

    Il tutto nella più completa indifferenza delle istituzioni coinvolte, stando almeno alle dichiarazioni al riguardo di Fabrizio Ghera, assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti.

    Sul tema è eloquente la replica del Comitato Ambiente Tuscia in risposta al sindaco di Farnese.

    “Ringraziando il Sindaco per le sommarie informazioni fornite sull’ampliamento della discarica di Viterbo cogliamo l’occasione per esprimere delle considerazioni in seguito agli approfondimenti sulla situazione.

    Dagli articoli di stampa reperibili in rete si capisce perfettamente che né l’Amministrazione Comunale di Viterbo, maggioranza e minoranza, direttamente interessata dal problema, né altre Amministrazioni comunali, compresa quella di Farnese hanno fatto Osservazioni ostative, nei tempi previsti dalla normativa, a questo progetto che è stato presentato da oltre un anno, come risulta dai documenti reperibili nel “box della Valutazione di Impatto Ambientale” della Regione Lazio.

    Quello che ci ha poi incuriosito, leggendo gli articoli della stampa locale, è un emendamento al Piano triennale dei Rifiuti (2019-2025) della Regione Lazio, chiamato “Emendamento Panunzi”. A causa di questo emendamento, nonostante i suoi buoni propositi, le province laziali, suddivise in Ambiti territoriali ottimali, che non avevano discariche, potevano conferire, per tre anni, i loro rifiuti nelle province dove le discariche c’erano. Ma visto che le discariche le abbiamo solo in Provincia di Viterbo, anche per la “ monnezza” come succede per la devastazione del territorio da parte di impianti Eolici e Fotovoltaici industriali, siamo di nuovo in “prima posizione”.

    Quello che suona strano è il fatto che dopo circa tre anni di Amministrazione regionale Zingaretti di cui l’onorevole Panunzi è stato consigliere non siano state fatte le discariche nelle altre Province del Lazio.

    E così è stato conseguenza logica che i buoni propositi solidaristici dell’emendamento si sono trasformati in un boomerang per la nostra provincia ( ha ripagato Pantalone, come al solito).

    Il Sindaco di Viterbo, dopo che pur avendone avuto potere, competenza e aggiungiamo il dovere principale di opporsi a questo progetto, qualche giorno fa ha indetto un Consiglio Comunale straordinario a cui hanno partecipato tra gli altri anche l’onorevole Panunzi e il Sindaco di Montefiascone. L’Amministrazione di Farnese solo ora ( comunque riteniamo che faccia bene), sostiene di voler scrivere al Sindaco di Viterbo e al Presidente della Regione Lazio per esprimere la preoccupazione per questa scelta.

    Ripetiamo, c’è stato tempo a sufficienza per produrre osservazioni. In mezzo a questa abbondanza di responsabilità politiche e amministrative sull’avanzamento indisturbato dell’ampliamento della discarica di Viterbo, a causa di responsabilità politico-amministrative chiare e documentate, nel post del Sindaco di Farnese si allude al “silenzio dei Comitati Ambientalisti”.Come se la colpa di essere arrivati a questo punto sia del “silenzio dei Comitati Ambientalisti.”

    I Comitati di cittadini, che si occupano di tutela ambientale e magari non sono ambientalisti, vista la fine che hanno fatto le Associazioni appunto “ambientaliste”, sono formati da volontari, sono senza fine di lucro ed i cittadini che partecipano si autotassano per mandare avanti le loro attività e cercare di bloccare le alzate di ingegno di chi governa o gli interessi privati che ledono quelli collettivi. Quindi svolgono le loro attività gratuitamente.

    A bloccare progetti come questo che minacciano il territorio ci dovrebbero pensare i politici o gli amministratori locali, pagati a secondo della grandezza dell’Ente che amministrano e della loro importanza. In questa situazione, come in altre (e per fortuna non in tutte) che minacciano il territorio della Provincia di Viterbo è mancata la politica “professionista” e gli amministratori locali di maggioranza e di minoranza. Quando intervengono o si chiamano in causa i Comitati per risolvere i problemi oppure per cercare di bloccarli significa che la politica e gli Amministratori locali hanno già perso o meglio hanno già fallito nel mandato ricevuto dalla popolazione!!

    Sarà per questo che poi le cittadine e i cittadini non vanno più a votare comunque ci vanno sempre di meno.

    Il comitato Ambiente e Salute Tuscia è molto sensibile al problema dei rifiuti e delle discariche, anche sulla questione della discarica di Arlena di Castro, che attualmente rappresenta un grave pericolo per il territorio.Il comitato sta lavorando attivamente su vari fronti, in sinergia con il CAT, quindi insieme agli altri comitati e associazioni di zona. Inutile dire che il pesante lavoro degli ultimi mesi per contrastare il “progetto eolico industriale Vallerosa”, che ad oggi rappresenta un grande pericolo per la comunità di Farnese, ci ha tenuti parecchio impegnati.”

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