Tre mesi dopo quel fatale e dolorosissimo finale di Praga, la Fiorentina si rituffa in Conference League col sogno di replicare un’altra gloriosa cavalcata d’orgoglio come quella della passata stagione, sperando però stavolta di arrivare fino in fondo ma disegnare un finale differente. Se tre mesi fa era Praga, stavolta è Vienna. Purtroppo Italiano e i suoi, ripartiti alla grande in campionato con un poker spettacolo a Marassi col Genoa, in Conference devono invece ripartire persino dai preliminari. E attenzione: davanti a loro un avversario tutt’altro che da sottovalutare. La Fiorentina si giocherà l’accesso alla fase a gironi nel testa a testa col Rapid, il Rapid Vienna, sempre squadra storica e istituzione dell’Europa del giovedì. Fortunatamente il ritorno sarà a Firenze e come noto non valgono più i gol in trasferta, due aspetti, uno intrinseco dell’altro, che favoriscono i viola. Qualche dubbio di formazione per Vincenzo Italiano. Si riparte chiaramente dal 4231 che in fase di non possesso diventa 433. In difesa Quarta è sempre più lontano da Firenze per questo al fianco di Milenkovic toccherà ancora a Ranieri. Laterali di difesa confermatissimi con Dodò a destra e Biraghi a sinistra, davanti a Terracciano. Pochi esperimenti e tutti i titolarissimi: Arthur coadiuvato da Mandragora, Bonaventura motorino e ago della bilancia. A sinistra ballottaggio tra Brekalo e Kouamé, davanti ancora più Nzola che giovane gioiello Beltran. A destra ad ispirare ovviamente Nico, nonostante le forti sirene Premier e l’interesse ricco e concreto del Brentford. Ma Italiano ha voluto sciogliere ogni dubbio: Gonzalez resterà alla Fiorentina.
