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    Cultura e Spettacoli
    20 Settembre 2023
    “Metamorfosi”: una rosa che si arrampica per raggiungere la Santa

    di Simona Tenentini

    VITERBO – “Una rosa che si arrampica sino a raggiungere la Santa” – è questo il progetto di Metamorfosi, terza classificata al concorso di idee per la macchina di Santa Rosa, raccontata da Alfredo Giacomini, Elisa Fochetti, Marcella Del Signore e Claudio Fochetti, gli ideatori.

    “La proposta per la nuova “Macchina di Santa Rosa “ anni 2024-2028  – spiegano – è un organismo luminoso in cui sono evidenti i riferimenti iconografici alla figura di Santa Rosa e alla sua città: il peperino, la fontana, la rosa, il fuoco, il leone, e a quello che rappresenta attualmente nel Mondo riconosciuto e sottolineato dall’Unesco a partire dal 2023 che ha inserito l’eccezionale Trasporto a “spalla” nel Patrimonio Immateriale dell’Umanità –

    La macchina proposta – proseguono – rappresenta i due elementi che caratterizzano la citta di Viterbo: la sua pietra e la sua Santa.Dalla loro integrazione e trasformazione viene generato un organismo essenziale suggerito dalla semplicità monastica della vita dalla Patrona di Viterbo.

    Il basamento è costituito da un blocco in peperino dal quale si genera all’interno la fontana di piazza Dante,detta anche di San Giovanni in Zoccoli, la quale fu costruita in totale autonomia dagli abitanti della contrada, molto probabilmente nel 1268, pochi anni dopo la morte della Santa, che rappresenta l’elemento naturale dell’acquae il rapporto con Viterbo e la nascita della vita.Il monolite in pietra sbozzato che ingloba la fontana è un riferimento al “non finito” di Michelangelo e al suo rapporto con Viterbo e con la nobile poetessa Vittoria Colonna, ospitata nel convento di Santa Caterina di Piazza Dante.

    Nella prospetto principale, sul piano superiore del basamento, sono posizionati due leoni simbolo originario di Viterbo; al livello inferiore sono posizionati due simboli riferiti al Giubileo del 2025 PELLEGRINI DI SPERANZA e all’Unesco.Nei fianchi del basamento un gruppo di pellegrini in cammino, ispirato alle immagini dei dipinti medievali presenti nel Mitreo di Sutri, è rappresentato in bassorilievo, e con la stessa tecnica è raffigurato il leone, la palma e lo stendardo, simbolo della città.Il corpo centrale della macchina è costituito da una ramificazione di rose, che nascono dal blocco di peperino e si trasformano in sommità nella figura di Santa Rosa.La statua di Santa Rosa, con la rosa in mano, è posta a coronamento della Macchina.

    La struttura ha un’altezza di 27 metri dalla spalla dei facchini ed un peso complessivo di 45,50 quintali.La struttura portante, sia del basamento che la parte in elevazione, è realizzata con un traliccio in lega di alluminio tubolare a sezione quadrata di diversa dimensione in funzione delle azioni sollecitanti ed al fine di alleggerire l’intera struttura. L’alluminio è stato scelto oltre che per la sua rigidezza e leggerezza anche per la sua resistenza, inoltre è al 100% riciclabile. Il basamento ha una buona rigidezza al fine di distribuire il carico in maniera uniforme ai facchini sottostanti.

    La parte ramificata ha una struttura interna in alluminio a tronco di piramide a base triangolare sezionata in tre parti assemblate mediante piastre bullonate.L’intera parte ramificata e i pannelli di rivestimento del basamento, di colore bianco, è fabbricata attraverso un processo di stampa 3d in cui la geometria è sviluppata attraverso pezzi connessi interamente tra loro in PC-ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene) materiale certificatoUL94 V0 (ignifugo e autoestinguente) rinforzato con fibra di vetro.La struttura portante in elevazione è stata calcolata per sopportare sia il carico verticale sia quello orizzontale dovuto alle accelerazioni a cui sarà sottoposta la Macchina durante il tragitto con particolare riguardo al confronto tra la frequenza delle sollecitazioni e la sua frequenza naturale allo scopo di evitare pericolosi fenomeni di risonanza.

    La parte in elevazione della Macchina è dotata di idonei punti di ancoraggio delle funi, posizionati a diversa altezza, necessarie per stabilizzare l’intera struttura nei periodi di lunghe soste, in particolare quelle previste sia all’inizio che alla fine del Trasporto: in Piazza San Sisto e in Largo Facchini di Santa Rosa. La Macchina di Santa Rosaè illuminata con luce Led bianca con proiettori posizionati all’interna della ramificazione per sottolineare la tridimensionalità e la profondità. I lumini in vetro rosso a fiamma viva, posizionati esternamente per l’intera altezza della ramificazione, alluderanno inoltre alle rose, simbolo della Santa.I fianchi del basamento sono illuminati da luce radente per dare risalto ai bassorilievi e alla superficie irregolare della pietra.

    Il calore della fiamma viva rappresenta il legame della Santa col fuoco: a Vitorchiano, per convertire un’eretica, Rosa si getta su un falò uscendone indenne e a Viterbo, circa un secolo dopo la sua morte, in occasione dell’incendio della cappella in cui venivano custodite le sue spoglie, il fuoco, pur distruggendo l’urna e le vesti, lascia intatto il corpo.Il sistema di cablaggio dell’impianto di illuminazione e le sorgenti luminose sono nascoste alla vista; l’energia elettrica è fornita mediante batterie di accumulo e con un gruppo elettrogeno di adeguato dimensionamento.”