CERVETERI (RM) – «Ho chiesto scusa, non volevo usare quel termine». Dopo lunghe settimane di silenzio Carmelo Travaglia, presidente del Consiglio comunale di Cerveteri, decide finalmente di tornare sull’incidente politico degli stalli rosa. La bufera sull’esponente dem aveva cominciato a soffiare a metà settembre, quando Travaglia aveva sostenuto nel suo intervento in aula che quella delle donne incinte «non è una categoria da proteggere». In molti avevano chiesto le dimissioni. Ieri è intervenuto in diretta in una trasmissione tv e ha affrontato la questione: «Per me una lezione di vita – confida Travaglia – a volte è meglio dire non quello che si pensa veramente ma ciò che conviene. Se sbagli un aggettivo son dolori. Ho ricevuto solo insulti, anche la mia famiglia: non è accettabile». Travaglia ribadisce il “mea culpa”. «Avrò sbagliato un termine – rilancia – e chiesto scusa. Non c’era volontà di denigrare il genere femminile, non mi piacevano solo alcune frasi della mozione, specie il termine “proteggere”. Non sono stato in grado di essere lucido, ma quello che volevo dire è che una donna incinta non si deve proteggere, non è una specie in via d’estinzione, sarebbe stato meglio il termine sostenere».
