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    10 Novembre 2023
    Fiorentina, minimo sindacale: tre punti in Serbia, sorpasso in Conference

    Che la Fiorentina non stia attraversando il momento migliore e più splendente della sua stagione è noto e risaputo. Concretamente constatato ed evidenziato dai risultati in campionato. Dopo un inizio di stagione sfavillante che ha vissuto il momento mediaticamente più esaltante e rilevante con la vittoria di Napoli, dopo la sosta la sconfitta gravosa con l’Empoli ha invertito una rotta poi contraddistinta complessivamente da tre sconfitte consecutive, rimediate con Lazio e Juventus. Di conseguenza anche il gioco, specialmente per una squadra relativamente giovane, ne paga dazio e tassa: gruppo giovane, colpo alla fiducia, espressione che ne risente. Fortunatamente però, in questa delicata fase centrale autunnale, nella campagna europea la Fiorentina s’è trovata ad affrontare la squadra più debole del suo girone di Conference League, la piccola matricola serba del Cukaricki. Dopo averla demolita al Franchi, la Viola vince anche nei Balcani: basta un rigore di Nzola dopo 8 minuti, finisce 1-0 per la squadra di Vincenzo Italiano. Partita noiosissima, vince la noia, delude pure il centravanti ex Spezia che per poco non sbagliava rigore. Dopo il prematuro vantaggio 80 e passa minuti di pura gestione, possesso, ma decisamente senza brillare. La caratura dell’avversario era quel che era: è bastato il minimo sindacale per portarsi a casa l’intera posta in palio. Tre punti serbi che diventano però determinanti per la classifica della Fiorentina, che dopo una partenza a rilento sorpassa tutti e vola in testa alla classifica con 8 lunghezze, sfruttando il pari 1-1 tra Ferencvaros e Genk, che restano dietro a 6. Non è chiusa la qualificazione ma senz’altro dunque gran passo in avanti col minimo sindacale: il paradosso di non aver ancora blindato il secondo posto ma esser strafavoriti a questo punto per la prima posizione.