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    16 Febbraio 2024
    Mbappé e PSG, stavolta è finita veramente: col Real matrimonio del destino?

    Cresciuto ed esploso prematuramente nemmeno diciottenne nel Principato di Monaco, dopo sette lunghi anni il tanto tormentato, discusso e mediatico matrimonio tra Paris Saint Germain e Kylian Mbappé stavolta sì, è destinato a finire, terminare per sempre. Arrivò a suon di milioni nell’estate del 2017 per cifre record, nel 2022 era pronto all’addio salvo il disperato rilancio Al-Khelaifi che superò ancora euro dopo euro l’assalto del Real Madrid e convinse l’asso a restare. Parliamo da anni di uno dei calciatori più forti al mondo; se non, argomentando, uno dei più forti. Rimasto tra mille scorie e gelosie, quelle con Messi e Neymar, per un progetto PSG di star e prime donne che alla fine, nonostante milioni e lustro, non ha mai fruttato la realizzazione del sogno della proprietà mediorentale, quello di vincere la Champions League. Rimasto tra mille polemiche, veleni, un rapporto quello con club ormai da tempo ai minimi termini, ha mantenuto fede all’impegno contrattuale stabilito due estati orsono col club transalpino: due anni, poi sarebbe stato addio. Temevano di perderlo a parametro zero, aspetto che considerando la caratura del calciatore mediaticamente avrebbe macchiato la dimensione internazionale del PSG. Alla fine il risultato è stato semplicemente quello d’aver rinviato il problema, senza risolverlo a lunga scadenza. Due anni dopo non siamo nemmeno da capo a dodici, siamo definitivamente ai titoli di coda. Se ne va da Parigi pure l’ultimo superstite di quel fascinoso trio delle meraviglie costruito anni orsono. Ha anticipato tutti, stavolta ha anticipato ogni discussione e a soli tre mesi dal finale di stagione l’asso accompagnato burocraticamente dal suo entourage ha comunicato formalmente al club d’appartenenza che stavolta proprio no, non rinnoverà il suo contratto. Con buona pace di Luis Enrique e del progetto parigino. In testa vantava solo un desiderio: il matrimonio del destino. Quello con Florentino Perez e Carlo Ancelotti, due anni fa evidentemente soltanto rinviato. Ha sempre palesato la sua voglia di Madrid, direttamente o indirettamente: stavolta con ogni probabilità finirà per soddisfarla. Due giorni fa il centrocampista e compagno di nazionale Tchouamenì spiegava alla stampa insistente quanto e come, pur se fosse a conoscenza della verità, non avrebbe mai comunicato al mondo esterno la decisione di Mbappé. Allora c’ha pensato il diretto interessato: ormai noto a tutti, scelta già ammessa al Paris Saint Germain. Ancora tre mesi, poi sarà tempo di dirsi addio. Da comprendere come la prenderanno i tifosi parigini, se torneranno a fischiarlo o meno. A lui interessa poco: in testa ha solo i Blancos. La stella mancante alla squadra di fenomeni che Carlo e Florentino hanno ricostruito a braccetto: immaginar Kylian con Vinicius e Bellingham fa francamente già paura. Squadra destinata a dominare le sue acque, quella della sua immensa tradizione, la Champions League. E per anni e anni. Ecco perché alla fine Ancelotti, seppur lusingato, ha chiuso definitivamente le porte alla panchina del Brasile. In queste ore, in questi giorni, il Real e i suoi avvocati hanno già rilanciato i contatti con gli agenti di Mbappé: l’offerta contrattuale, comunque faraonica, non sembra raggiungere le vette di due anni fa. Ma parliamo comunque di accordi e trattative destinate a concludersi come vento del destino sempre sussurrò: Mbappé al Real Madrid, adesso ci siamo davvero.