La storia tra Osimhen e Napoli certamente non sta finendo nel migliore dei modi. Ritardo aereo, rientrato a Castel Volturno soltanto nel pomeriggio del venerdì, un quarto d’ora dopo l’appuntamento fissato da Mazzarri ai suoi compagni per la vigilia della gara interna col Genoa. Decisione: non convocato. Il Napoli domani inizierà a giocarsi le sue ultime carte per restare in qualche modo incollati, nonostante il misero decimo posto, al carro quarto posto. Questa la missione di Walter, cura fin qui tutt’altro che benevola per i partenopei alle prese, da campioni in carica, con un’annata fin qui disastrosa. Qualcuno sostiene quanto e come anche il tecnico toscano rischi l’esonero, anche lui come Rudi Garcia, se nemmeno domani dovesse arrivare minimo bottino pieno. Se gli azzurri scenderanno in campo al Maradona alle 15, alle 18 sarà turno della Juventus al Bentegodi di Verona. Tre risultati negativi consecutivi tra cui scontro diretto perso, sconfitta interna con l’Udinese che sa di resa: con un’Inter così, sogni Scudetto ormai forse definitivamente tramontati. Ma serve riprendere il giusto passo per chiudere almeno tra le prime tre: sei la Juve, devi finire bene la stagione, soprattutto un’annata che ad aprile ti spalanca le porte di alzare un trofeo come la Coppa Italia. Allegri rilancia Chiesa: Vlahovic ha recuperato, si riforma la coppia dei grandi successi stagionali. Non cambia modulo: Max continua a predicare calma ed equilibri, ancora 352, per Yildiz ancora soltanto panchina. Alle 20.45 chiude una delle più seriose candidate al quarto posto, quella che infatti comanda dall’alto del suo quarto posto la corsa Champions: l’Atalanta del Gasp, tornata ormai realtà assoluta. Un’Atalanta che non nutre minima intenzione di fermarsi. Al Gewiss arriva il Sassuolo di un Dionisi in bilico e pur ancora senza Berarsi: neroverdi prossima vittima?