Decisamente spettacolo tetro quello offerto stavolta da un super classica del calcio italiano come Juventus – Milan. Stamani parlavamo di una sfida paradossale, sfida per il secondo posto tra nobili deluse. E la gara del tardo pomeriggio del sabato ne ha rispecchiato perfettamente condizioni e panoramica di due che restano due club iconografici del nostro calcio. E stasera, diretta conseguenza delle premesse sviluppate, è terminata a reti inviolate. Primo tempo soporifero, ripresa dove il Milan sviluppa qualche piccola trama più carina ma è la Juve che, pur senza alcun tipo di espressione o palleggio contemporaneo, riesce a costruire diverse occasioni importanti. Allegri carica nel finale, pur cambiando Vlahovic che esce arrabbiatissimo, mette dentro Chiesa e Milik con Yildiz ma trova di fronte uno Sportiello protagonista che non t’aspetti, forse il migliore in campo. Affidabilissimo il secondo rossonero, ancora una volta, complice fastidio muscolare accusato da Maignan nel riscaldamento. Fischi e musi lunghi all’Allianz: Juve che trova un altro piccolo punticino Champions, Milan che quantomeno difende il secondo posto restando a 5 lunghezze dalla Vecchia Signora. Ai punti Juve più vivace nella ripresa, più pericolosa. Ma ribadiamo, il tema predominante resta una gara soporifera, senza spunti. Spot di cui in questo momento il nostro calcio certamente non aveva bisogno. Domani addirittura il Bologna di Motta, che qualcuno sussurra possa ereditare la panchina bianconera d’Allegri, potrebbe raggiungere al terzo posto in classifica proprio la Juventus qualora dovesse battere l’Udinese al Dall’Ara. Un sabato che dunque, in attesa della gara serale dell’Olimpico tra Lazio e Verona, si chiude con doppio pari: oltre a quello di Torino pure quello al Via del Mare, tra Lecce e Monza, 1-1 finale targato Krstovic e Pessina, beffa finale per i salentini che sognavano l’ennesimo colpo grosso che avrebbe definitivamente ipotecato la salvezza post splendida cura Gotti.