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    Cultura e Spettacoli, Sport
    6 Giugno 2024
    13° Premio Calabrese: trionfo di stelle e valori di sport, spettacolo e giornalismo a Soriano nel Cimino

    a cura di Simone Dell’Uomo

    SORIANO NEL CIMINO – Un pomeriggio, una serata all’insegna dell’emozione. All’insegna dei valori dello sport, della cultura, dello spettacolo. Dei valori delle grandi stelle, dei valori delle grandi penne, dei valori del giornalismo. Giornalismo di cui l’indimenticato Pietro Calabrese resta ancora oggi straordinaria iconografia, che ogni anno la Tuscia ha l’onore e l’orgoglio di ricordare e celebrare in occasione del suo galà, il suo Premio Nazionale. Anche quest’anno appuntamento infatti immancabile a Soriano nel Cimino per un Premio giunto alla sua tredicesima edizione, ricca di contenuti, nuove storie, nuove premiazioni, nuove voci, nuove figure. Uno spettacolo dalla cultura allo sport, passando proprio per il giornalismo. Tante, tantissime persone accorse in piazza Vittorio Emanuele per assistere alle premiazioni, sfilata di campioni, su tutti Leonardo Bonucci, la figura di spicco più rappresentativa storicamente del calcio viterbese: egli, figlio della Tuscia, che dopo nove scudetti e un Europeo ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo nemmeno settimana scorsa, accorso in prima fila per partecipare, emozionato, alle grandi premiazioni. Premiato lui, in prima fila sul palco, onore e merito alla carriera. “Un privilegio esser qui, nelle mie terre, che tornerò ad abbracciare più spesso, dopo 20 anni di carriera. Tempo di pensare alla famiglia, poi, posso dirlo, voglio fare l’allenatore”. E c’è pure chi l’ha lanciato, direttore Ausilio, vertice Inter, 28 anni in nerazzurro, dirigente campione d’Italia; premiato sul palco anche lui come Sartori, l’architetto silenzioso, artista senza whatsapp, costruttore vecchio stampo del Chievo dei miracoli, della prima Atalanta di Gasperini e adesso spicco felsineo, quello di un Bologna proiettato in Champions League. Figure sportive che confluiscono altresì nell’emozione biancoceleste, quella del segmento Lazio, da Massimo figlio dell’indimenticato Tommaso Maestrelli, allenatore dello Scudetto del 74, quello di Giancarlo Oddi, emozionato e genuino, dimensione umana straordinaria, mostrata sul palco, premiati addirittura dal ministro Abodi. Dallo sport all’arte, quella di Monica Guerritore; fino allo spettacolo, quello del produttore cinematografico e discografico Domenico Porcacci; arrivando fino alla musica col premio al chitarrista e direttore d’orchestra Castellari; e allora Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, fino ancora al giornalismo, da Daniele Dallera e conduttrici come Monica Giandotti, all’inviato Guy Chiappaventi e alle storie e quella passione intrinseca per la cronaca bianca e nera di Camilla Mozzenti del Messaggero. Il tutto organizzato alla perfezione col sorriso e la presenza del Sindaco Camilli e condotto con classe ancora da Valentina Caruso e Giuseppe Di Piazza. Un carnet di stelle, sport e cultura, per tutte le età. Ad abbracciare i valori e la culla del giornalismo, quelli dell’indimenticato Pietro Calabrese.