Phase out a Civitavecchia, Mari incalza Enel: “Ci aspettiamo altri investimenti”
Economia e Lavoro
27 Luglio 2024
Phase out a Civitavecchia, Mari incalza Enel: “Ci aspettiamo altri investimenti”

CIVITAVECCHIA – Il tavolo che si è tenuto giovedì al Ministero dell’Industria con al centro la situazione della centrale a carbone di Civitavecchia è stato sicuramente un primo vero passo avanti nel lungo percorso che la città portuale deve compiere per giungere a una transizione ecologica non più rinviabile. Un passo, però, che per quanto importante, da solo non può bastare, anche perché il tempo stringe sempre di più, con il 2025 ormai alle porte. A farlo notare è la consigliera regionale (e rappresentante politico di peso del comprensorio di Civitavecchia), Emanuela Mari. “L’accelerazione impressa dalla riunione presso il Mimit alla transizione del polo energetico di Civitavecchia è un ottimo risultato – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia -. Dopo mesi di duro lavoro, con la Regione Lazio che si è posta nel ruolo di coordinamento delle istanze provenienti dal comune, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali, c’è finalmente un quadro di progetti da valutare. Alcuni di essi ci sembrano in linea con la direzione di quella economia circolare che, dall’Unione Europea in giù, viene indicata come nuova frontiera dello sviluppo, ma anche le iniziative nel campo della logistica ben si legano con le aspirazioni del territorio. Quello che manca, a ben vedere, è un diretto investimento da parte di Enel. È lecito attendersi di più da parte di chi ha ottenuto settanta anni di produzione di energia elettrica e di dividendi dalla città di Civitavecchia, registriamo invece che l’azienda va ad abbandonare il suo core business su questo quadrante della nostra regione. Crediamo invece che si possa e debba fare di più nella direzione di creazione di energia pulita, da parte di un colosso che si vanta giustamente dei propri investimenti in sostenibilità ambientale in tutto il mondo. Ulteriore aspetto sul quale richiamiamo Enel, è quello del rispetto dei contratti in essere con le imprese locali e dell’indotto. In particolare, vigileremo su quel criterio di pari dignità che deve guidare anche e soprattutto una fase delicata come questa, salvaguardando i redditi di tutti i lavoratori senza distinzioni tra aziende amiche e meno amiche. A buon intenditor…”.