L’acquazzone, si sa, può sparigliare le carte. Per storia, tradizione e fisica, soprattutto nei Moto GP. E anche ieri è stato così. Anche a Misano, nell’attesissimo GP di San Marino. Che ha narrato sul palco la celebrazione dello stesso nome e cognome di una settimana prima: ancora Marc Marquez. Che d’astuzia e d’esperienza sfrutta quella componente che cambia corso, decorso e percorso: la pioggia scrosciante e quell’astuzia, quella sapienza, quell’esperienza necessaria a saperla sfruttare, con freddezza. Bissa Aragon, dove si sbloccò e vince anche a Misano. Tornato davvero, adesso. Mai vinto, sorprende tutti, manovre straordinarie e parte la grande rimonta: dalla sesta alla prima posizione e, quando mette il becco davanti a tutti, vola via imprendibile per tutti gli altri. Dove vola lui, cade invece Martin. Egli condannato dalla pioggia, eccome. Indeciso, perde colpi, sbaglia strategia e chiude quindicesimo. Un GP comunque positivo per Bagnaia: Pecco chiude secondo, strappa il podio e cimenta sulla sua grande candidatura alla vittoria finale. Bello anche il terzo posto di Bastianini, fuori dal podio invece Bezzecchi che chiude in quinta posizione. Adesso due settimane per riequilibrare le energie di una fine estate piuttosto concitata: si torna in pista il 22 settembre in Kazakistan.